Si chiede di modificare la legge 157/92 relativamente al limite di tre mesi, dando facoltà alle Regioni di ampliare il calendario venatorio
Portare al tavolo della Conferenza Stato – Regioni la richiesta di prolungare la caccia al cinghiale oltre 3 mesi. Un’istanza che parte dall’Umbria. Con i consiglieri regionali della Lega (firmata da Pastorelli, Mancini e Puletti) che hanno presentato una mozione affinché l’Umbria si faccia promotrice
nell’ambito del tavolo della conferenza Stato-Regioni e nelle altre sedi
istituzionali preposte, dell’avvio di un confronto sulla questione del
prolungamento della caccia al cinghiale oltre i tre mesi stabiliti dalla
normativa nazionale.
Cinghiali, rivedere la legge 157/92
“Nello specifico – spiegano i consiglieri della Lega – si chiede la
revisione dell’articolo 18 comma 1 lettera d della Legge 157/92, che
prescrive la limitazione del periodo di caccia al cinghiale a un arco
temporale di tre mesi. L’obiettivo è quello di garantire maggiore
autonomia e flessibilità alle regioni nella definizione del calendario
venatorio e nella possibilità di proroga dello stesso, in previsione di
situazioni straordinarie come il proliferare incontrollato delle specie
appartenenti alla fauna selvatica e in considerazione delle consistenti
criticità da esso determinate”.
L’aumento dei cinghiali
“Nell’ultimo periodo – proseguono i leghisti – sono aumentate
sensibilmente nel numero le principali specie cacciabili della fauna
selvatica come cinghiali, caprioli, daini, anche a causa della sostituzione
progressiva delle specie autoctone con quelle alloctone. In particolare il
problema dell’aumento del numero di cinghiali sul territorio umbro è stato
sollevato nelle recenti occasioni di confronto nell’ambito della Seconda
commissione consiliare, oltre che da alcune associazioni venatorie, anche da CIA e Coldiretti che si sono fatte portavoce delle istanze del mondo agricolo fortemente provato dai cospicui danni alle coltivazioni. A questi si sommano gli incidenti stradali sempre più frequenti causati da fauna selvatica con conseguenti pericoli per l’incolumità dei cittadini”.
Calendario venatorio, chiesta più autonomia alle Regioni
“Chiediamo dunque alla Regione Umbria – concludono i consiglieri leghisti
– di farsi promotrice, in conferenza Stato-Regioni e nelle altre sedi
istituzionali preposte, di un percorso di revisione della norma sopra citata,
che regola l’attività venatoria, coinvolgendo le altre regioni che hanno
espresso la stessa necessità, al fine di consentire ai territori di poter
agire in maniera autonoma e flessibile sulla definizione del calendario
venatorio e sulla proroga del periodo di caccia”.
Lo scontro in Umbria sul cinghiale
La Lega, dunque, prosegue in Umbria nella sua richiesta di aumentare il periodo in cui il cinghiale è cacciabile, al di là delle azioni di selezione e contenimento. Un’istanza che ha portato allo scontro, interno alla maggioranza, con l’assessore e consigliere di Forza Italia Roberto Morroni.