Agosto di passione in vista delle elezioni regionali, per le quali sembra essere tornata l’ipotesi dell’Election Day il 17 e 18 novembre, accorpando le consultazioni di Liguria, Umbria ed Emilia Romagna.
Giusto tre mesi prima è il tempo massimo che i partiti del centrosinistra, che con i civici hanno costituito la coalizione “Un patto avanti”, hanno concesso alla sindaca di Assisi Stefania Proietti, da tempo candidata in pectore per la presidenza, per sciogliere la riserva.
Partiti e movimenti che la diretta interessata ha chiesto di incontrare il 16 agosto. Per allora avrà maturato la decisione “migliore per tutti”, come ha scritto nella lettera indirizzata alla coalizione. Giorni “complessi”, come lei stessa ammette, che non stanno facendo bene al centrosinistra, che vuole cavalcare l’onda di entusiasmo del successo a Perugia con Vittoria Ferdinandi.
Nel centrodestra, che ha l’esigenza di ampliare la coalizione per respingere l’attacco del campo larghissimo avversario, al momento le mosse sembrano più finalizzate a contendersi elettori tra i partiti, con l’assalto ai posti che a Palazzo Cesaroni conquistò la Lega cinque anni fa.
Formalmente rappresenta un allargamento verso il centro, anche se ormai scontato dopo l’accordo con Romizi su Perugia (che non ha poi portato così fortuna né alla lista, né al centrodestra) l’ufficializzazione dell’ingresso di Andrea Fora in Forza Italia. Fatta dal segretario nazionale Antonio Tajani, che ha annunciato: “Seguirà per Forza Italia l’ambito dell’economia sociale, su cui FI vuole investire, nell’ottica di valorizzare in campo economico, sociale e ambientale, il ricchissimo patrimonio di soggetti che animano questo settore presente nel nostro Paese”.
Mandando poi un messaggio agli elettori, ma anche agli alleati: “Forza Italia si conferma sempre più un partito popolare, liberale, riformista ed europeista. La casa del centro è FI e l’ingresso di Fora, da Italia viva, ne è una testimonianza”. Gli azzurri in questo modo tentano l’operazione non solo sui moderati, ma anche sui civici di centrodestra, almeno su quella parte che, dopo l’accordo tra Arcudi e Briziarelli, sta preparando la lista “Noi moderati – Civici per l’Umbria”.
“Sono certo che Forza Italia possa sempre di più qualificarsi come una forza politica fondamentale per riportare al centro la coalizione di centrodestra, grazie alla vocazione riformista, liberale e garantista collocata stabilmente all’interno del Partito popolare europeo” il commento di Fora nell’ufficializzare la mossa, ormai scontata, che completa il suo passaggio di campo.
L’ex vicepresidente nazionale di Confcooperative era stato infatti individuato come candidato governatore per il centrosinistra alle elezioni che seguirono lo scandalo Sanitopoli e la caduta della Giunta Marini, salvo poi vedersi candidare al suo posto Vincenzo Bianconi, al termine di una lunga serie di audizioni e di vari “no”.
Una scelta che aveva incrinato i rapporti tra il centrosinistra e Fora, che comunque aveva conquistato il suo seggio a Palazzo Cesaroni, dal quale si era spostato progressivamente, con il voto su alcune pratiche, verso quel centrodestra nel quale correrà ufficialmente.