Il caso Parco nazionale del Catria, Nerone e Alpe della Luna arriva anche in Regione. I consiglieri regionali della Lega Valerio Mancini ed Emanuele Fiorini, questa mattina (martedì 24 luglio), hanno interrogato l’assessore all’Ambiente Fernanda Cecchini per conoscere la posizione della Giunta sulla questione.
In data 15 aprile 2015 è stata depositata alla Camera dei Deputati una proposta di legge avente per oggetto la “Istituzione del Parco nazionale Catria, Nerone e Alpe della Luna”, con estensione di circa 32mila ettari e il coinvolgimento di 20 Comuni, 4 Provincie e 3 Regioni, tra cui la Regione Umbria. A quanto risulta, però, nel dibattito sui tanti aspetti tecnici derivanti da tale progetto di legge, non sono mai state ufficialmente coinvolte le comunità locali umbre, i Consigli comunali interessati e l’Assemblea legislativa della Regione Umbria.
“Ci sono stati dei promotori – ha spiegato Mancini -, qualcuno dice appartenenti anche a qualche forza politica, che di loro iniziativa e senza passare all’interno di delibere di Consigli comunali, audizioni, incontri pubblici, hanno improvvisamente organizzato una riunione a Pietralunga mostrando slide, immagini, progetti, regolamenti, regole di ingaggio caccia pesca. Una serie di situazioni che hanno sconcertato una marea di persone. Ma istituire un nuovo parco interregionale senza avere certezze sulla continuità della disponibilità di adeguate risorse finanziarie, nazionali e regionali, necessarie alla sua costituzione e soprattutto al suo costante funzionamento, rischia solo di creare un Ente inefficiente ed incapace di esercitare i compiti attribuiti”.
L’assessore Cecchini, nella sua risposta, ha puntualizzato che la proposta di istituzione del parco “nasce da una proposta di legge del M5S, che ha prodotto un Comitato al cui interno non mi pare ci siano esponenti dell’Umbria. Questo Comitato ha poi iniziato a interloquire con i territori. Per quanto ci riguarda, come Regione Umbria, non siamo stati coinvolti, né a livello istituzionale, né tecnico ed è bene ricordare che le Regioni hanno un ruolo determinante nell’istituzione di un parco, anche per il fatto che gran parte del territorio è demanio di proprietà regionale”.
Siamo stati informati dell’iniziativa pubblica a Pietralunga, cui non abbiamo ritenuto di dover partecipare perché la Regione è completamente fuori da tutta la vicenda
“I parchi – ha precisato l’assessore – sono istituiti con decreto del Presidente della Repubblica, naturalmente passando per la Conferenza unificata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. E la Regione entra in causa nel momento in cui il ministero avanza la proposta. Solo se il ministero dell’ambiente dovesse prendere una tale iniziativa la Regione Umbria dirà quello che pensa. Ma non si può non rilevare che per l’esiguità del territorio con cui l’Umbria entrerebbe a fare parte di questa area protetta, lo farebbe in una posizione marginale, sia nella gestione, sia nella governance come è facile ricavare dalla dizione stessa del parco che non porta alcun riferimento umbro”.
Mancini, nella sua replica, ha detto di prendere atto che “con l’intervento dell’assessore si mette fine a ogni dubbio“ ed ha invitato la rappresentante dell’Istituzione regionale a riferire all’Assemblea legislativa eventuali sviluppi della questione.