Avviatisi lo scorso 13 febbraio a Palazzo Gallenga, i lavori del progetto di formazione che coinvolge il territorio della Valnerina col nome di Progetto Fenice hanno avuto ampia sistematizzazione in un documento condiviso, che è stato siglato sabato 2 marzo a Norcia dai rappresentanti di Università per Stranieri di Perugia, Comune di Norcia, Camera di Commercio dell’Umbria e Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, partner del progetto. Cornice dell’evento odierno: “Nero Norcia”, la celebre mostra mercato dedicata al prelibato tubero umbro.
Il documento presentato stamane contiene una dichiarazione di intenti risultato di un esperimento di progettazione condivisa che è andata oltre i ruoli, i comparti disciplinari e l’appartenenza a differenti istituzioni, in cui i partecipanti hanno dato il loro contributo in vari tavoli di discussione, composti per avere competenze complementari e garantire un’operatività organica quanto inclusiva. Il lavoro ha favorito un’ampia e ricca discussione, funzionale alla riflessione sulle finalità del progetto e alla reciproca conoscenza di tutti coloro che vi lavoreranno.
Alla redazione del paper hanno contribuito circa sessanta persone, che si sono confrontate su quattro direttrici tematiche, focalizzate sugli ambiti dell’internazionalizzazione del territorio, del supporto alle imprese e al sistema produttivo locale, della formazione di profili professionali innovativi e della valorizzazione dei luoghi della ricostruzione quali laboratori di ricerca scientifica e didattica.
Stamane i punti chiave dell’elaborato sono stati condivisi con la città di Norcia, insieme alla dichiarazione di intenti “Fenice”
Hanno preso parte all’evento di presentazione il segretario generale della Camera di Commercio dell’Umbria, Federico Sisti, Davide Ficola e Marco Martini per la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica e Chiara Silvestrini per l’Università per Stranieri di Perugia, capofila del progetto.
La comune dichiarazione d’intenti è stata illustrata dalla prof.ssa Chiara Biscarini, docente dell’Università per Stranieri di Perugia e promotrice, nonché responsabile scientifica di Fenice, la quale ha sottolineato come <<valorizzare i luoghi della ricostruzione come laboratorio di ricerca didattica e scientifica sia una sperimentazione sfidante. Siamo certi – ha detto ancora Biscarini – che le attività previste nel progetto saranno utili per la rinascita di Norcia e della Valnerina, soprattutto in termini di internazionalizzazione del territorio>>.
<<Ciò a cui stiamo puntando con il progetto Fenice – ha commentato Federico Sisti, segretario generale della Camera di Commercio dell’Umbria – è la messa a terra di una strategia sostenibile per la rinascita dei territori colpiti dal sisma: la dichiarazione d’intenti sottoscritta oggi è il primo mattone di un processo di “ricostruzione” che vorremmo fosse il più possibile partecipato dalle comunità locali, aiutandole a sprigionare nuove energie, sollecitandone l’iniziativa imprenditoriale e valorizzandone le potenzialità>>.
<<Siamo certi – ha auspicato infine Marco Magarini amministratore unico della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica – che la profondità di azione del progetto Fenice abbia tutte le carte in regola per un impatto positivo a medio e lungo termine su tutto il territorio della Valnerina. La nostra scuola farà la sua parte, garantendo percorsi di formazione di alta qualità finalizzati a potenziare competenze e migliorare i processi di governance della pubblica amministrazione per facilitare lo sviluppo socio-economico di tutta l’area del cratere>>.
Il Progetto Fenice è finanziato dal Dipartimento ministeriale per la coesione territoriale con un contributo di quasi 5 milioni di euro, destinati ai territori terremotati della Valnerina per la creazione di un polo d’Internazionalizzazione didattica e produttiva, che dovrà costituirsi attraverso percorsi formativi su turismo, enogastronomia, sostenibilità e culture digitali, mediante la realizzazione di corsi di alta formazione, di cultura e promozione del territorio, corsi di dottorato di ricerca, summer e winter schools, e che vede impegnati insieme organismi territoriali con competenze distinte e tali, quindi, da garantire un forte connotato di interdisciplinarietà e organicità agli interventi previsti.
Trasversali al progetto sono i criteri di innovazione, formazione continua, collaboratività, networking e sostenibilità, in un quadro di riferimento che abbia per orizzonti l’internazionalizzazione, la digitalizzazione e la transizione ecologica.