Si chiama “Progetto archeologia“, l’iniziativa del liceo classico Frezzi, iniziato nel 2012 e portato avanti con lezioni frontali, visite guidate e indagini sul campo. Un progetto che ora sarà presentato online, nel mese di febbraio, in collaborazione con il Comune di Foligno.
Scopo del progetto è stato quello di avvicinare i giovani alle “fonti materiali”, archeologiche e alla conoscenza del territorio (in particolare quello della valle del Menotre) nella sua ricchezza e complessità storica e culturale. Avviato dal dirigente scolastico Giorgio Garofalo, è stato fatto proprio dall’attuale dirigente scolastica, Rosella Neri, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Umbria, attraverso Maria Laura Manca e Gabriella Sabatini. Delle tre campagne di scavo effettuate, le prime due, in località Corte di Cancelli (2012-2013), hanno portato nel 2015 alla pubblicazione del volume Il santuario umbro-romano a Cancelli di Foligno (PG). Archeologia a scuola, a cura di Manca, Picuti, Albanesi, con la presentazione degli studi sul sito e sui reperti, oggi esposti nel Museo della Città di Foligno.
Nella campagna d’indagine più recente, in località Nocette di Pale (2014), un folto numero di ragazzi, tra i 14 ed i 18 anni, ha prestato il proprio aiuto sempre sotto la guida delle archeologhe Matelda Albanesi e Maria Romana Picuti e delle insegnanti Sandra Buccioli, Marta Gaburri e Paola Pieri, con la collaborazione dei geologi Luca Tassi e Paolo Boila e un gruppo di entusiasti volontari. Lo scavo ha portato alla luce un edificio sacro d’epoca romana del II secolo avanti Cristo formato da due celle gemelle delimitate da due possenti strutture murarie che si allungano sulla fronte inquadrando lo spazio antistante del pronao.
La decorazione del tetto, conservata in caduta, è costituita da terrecotte (lastre e antefisse): particolarmente significative le lastre, che presentano eleganti motivi decorativi (palmette, rombi e girali vegetali) e che conservano tracce dei colori originari (rosso, celeste, giallo). Non si hanno ancora elementi certi per definire l’identità della o delle divinità a cui il tempio era dedicato, ma si sa per certo che erano divinità benefiche che, per la presenza delle acque – in particolar modo sulfuree – si suppone siano strettamente legate a riti di purificazione e rinascita. La pubblicazione dei risultati di scavo e dello studio dei materiali dal titolo “Il Sasso di Pale di Foligno e il popolamento antico della bassa valle del Menotre. Archeologia a scuola. Esperienza didattica del Liceo Classico “F. Frezzi-B. Angela” di Foligno, a cura di Albanesi, Picuti, Sabatini, a cui hanno contribuito gli studenti del Liceo, il personale della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e dell’Ente Parco di Colfiorito, ha costituito anche l’occasione per riprendere in considerazione i risultati di vecchi scavi e nuove ricerche sull’intero contesto del Sasso di Pale, luogo di riferimento del territorio folignate.
Dopo l’inquadramento geologico del sito, a opera di Angela Baldanza, si presentano i graffiti rupestri preistorici di nuova identificazione lungo la parete meridionale del riparo, che si aggiungono a quelli da tempo noti, l’insediamento della fine dell’Età del bronzo sulla cima del Sasso, a cura di Laura d’Erme, e, nel medesimo luogo, gli scavi del tempio repubblicano realizzati nel 1986 da Laura Bonomi Ponzi.
Lo studio si conclude con l’eremo di Santa Maria Giacobbe (a cura di Marta Gaburri e Paola Pieri), che riafferma, per l’epoca medievale, la centralità del Sasso quale luogo identitario e di cerniera tra le valli del Menotre e del Topino e tra i comparti montano e vallivo del territorio di Foligno.