Firma di un protocollo di intesa fra tutti i soggetti dell'area sociale. I risultati di un questionario che ha coinvolto circa 1.000 studenti
Giovedì 30 marzo a Todi, nella Sala del Consiglio dei Palazzi Comunali, alle ore 10, è in programma la conferenza che renderà pubblici i risultati del progetto “Adolesharing” e vedrà la sottoscrizione di un protocollo di impegno fra i Comuni della Media Valle del Tevere, Pepita Onlus e Fondazione Carolina per contrastare i fenomeni di cyberbullismo. Fra ottobre e dicembre 2022, formatori specializzati hanno incontrato circa 930 studenti, di 48 classi nelle scuole secondarie di primo e secondo grado della Zona Sociale 4 con l’obiettivo di offrire a ciascun gruppo classe per potersi confrontare ed esprimere fra pari su tematiche specifiche, quali il bullismo, le relazioni, il rispetto, vissute e trattate anche in riferimento all’ambiente da loro più frequentato: il digitale.
Dall’attività è emerso come preadolescenti e adolescenti abitino sempre più la rete per curare le loro relazioni a scapito di quelle reali e fisiche, espressione di un disagio affettivo-relazionale post-pandemico causato dall’iper-connesione e dall’assenza totale di conoscenza e consapevolezza delle regole virtuali, dove è facile poter rovinare la propria ed altrui reputazione con un clic. Tali dati sono emersi dalla compilazione di un sondaggio che gli studenti hanno stilato anonimamente durante il laboratorio, volto a comprendere le loro abitudini in rete.
“La sottoscrizione del protocollo – sottolinea l’assessore alla scuola e ai servizi sociali Alessia Marta – segna una tappa importante del lavoro su queste tematiche, un lavoro peraltro condiviso con tutti i Comuni dell’Area Sociale e che ha portato alla costituzione di un tavolo permanente, la cui partecipazione è aperta alle altre realtà educative impegnate a diverso titolo nella prevenzione e contrasto del fenomeno”.
“Occorre lanciare una grande call to action rivolta a tutta la comunità, perché la tutela dei minori online possa diventare un bene comune ed una responsabilità di tutti”, gli fa eco Ivano Zoppi, Presidente di Pepita Onlus e segretario generale di Fondazione Carolina. “Dobbiamo andare verso una rinascita educativa, un nuovo umanesimo digitale – continua Zoppi – per cui la tutela dei minori online è una questione di salute”.
Nel corso della conferenza verrà sottolineato come il rapporto distorto tra minori e web vada letto in una cornice più ampia, perché ogni giorno i giovani affidano alla dimensione digitale la propria reputazione, le relazioni, i sentimenti e l’intimità, nonché la costruzione della propria identità.
Dai questionari emerge fra i ragazzi un forte deserto emotivo che li sta privando della empatia necessaria per comprendere gli effetti delle proprie scelte sugli altri coetanei, espressione di una forte solitudine e incertezza se potersi fidare o meno dell’altro.
A lezione con la Polizia di Stato
Nell’ambito del Protocollo per l’educazione alla legalità, alla cittadinanza ed alla Costituzione tra la Questura di Perugia e l’Ufficio Scolastico Regionale, prosegue l’attività di informazione e prevenzione della Polizia di Stato con gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, in relazione ai fenomeni di bullismo e cyberbullismo.
Gli agenti della Questura di Perugia, infatti, il 29 marzo, hanno incontrato più di 300 studenti della Scuola Secondaria di secondo grado “Ciuffelli – Einaudi” dell’Istituto di Todi.
Nel corso dell’incontro, il funzionario della Questura ha avviato un dialogo improntato a stabilire un legame di fiducia e condivisione tra giovani ed Istituzioni, illustrando i metodi corretti e sicuri per navigare nel Web, al fine di riconoscere le piccole e grandi insidie che si nascondono nell’universo virtuale nel quale si immergono più o meno quotidianamente.
La curiosità dei ragazzi, moderni internauti, è stata attirata in particolare da due argomenti: l’adescamento on-line da parte di sconosciuti che, grazie alle caratteristiche della rete, riescono a “mascherarsi” da loro coetanei e la responsabilizzazione nella condivisione di immagini private, anche solo con amici.
Durante la lezione sono state affrontate anche le tematiche del bullismo e del cyberbullismo e, in particolare, dei riflessi sociali dell’isolamento causato dall’abuso degli smartphone e delle insidie legate all’uso dei dispositivi elettronici.
L’attività di prevenzione della Polizia di Stato nei confronti dei fenomeni come il cyberbullismo e gli hate speech (discorsi d’odio), si concretizza con la responsabilizzazione dei ragazzi, fin dai primi passi in rete, sull’uso corretto delle parole, dei social network e degli smartphone.