Economia & Lavoro

Progetti welfare territoriale e attività imprenditoriali sociali, Umbria investe 6 milioni in innovazione

La Regione Umbria ha messo a disposizione oltre 6 milioni di euro di fondi europei per la realizzazione di azioni innovative di welfare territoriale e di progetti per il sostegno all’avvio e il rafforzamento di attività imprenditoriali sociali. Il bando per la presentazione delle proposte progettuali è già stato pubblicato sul Bur (Bollettino ufficiale della Regione Umbria) del 25 maggio scorso, con scadenza il 18 settembre 2018. Ogni proposta potrà ottenere da un minimo di 120mila euro a un massimo di 600mila. L’avviso è rivolto al mondo del terzo settore, in particolare a cooperative e imprese sociali, associazioni ed enti di promozione sociale, fondazioni non bancarie, onlus, organizzazioni di volontariato, enti ecclesiastici, aziende pubbliche di servizi alle persone. Domani 8 giugno, alle ore 10 al Postmodernissimo a Perugia, sarà illustrato in un incontro pubblico, presente l’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini.

“È la prima volta – spiega l’assessore – che in Umbria viene promosso un bando del genere, con risorse così ingenti e tratte da due diverse tipologie di fondi europei come il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo per lo sviluppo regionale europeo (FSRE), messe a disposizione per azioni concrete legate all’innovazione sociale. L’obiettivo è quello di sperimentare modelli nuovi di politiche sociali e di servizi sul territorio per dare risposte più efficaci ai bisogni dei cittadini. L’iniziativa s’inserisce nel quadro dei numerosi interventi promossi dalla Regione, in questi anni, per potenziare i servizi nell’ambito del sociale, al fine di contrastare forme di difficoltà e disagio”.

“Una novità – prosegue – sta anche nel fatto che, rispetto ai bandi tradizionali, sono stati inseriti criteri di valutazione nuovi dei progetti che verranno presentati, come ad esempio la capacità di coinvolgere comunità, cittadini e beneficiari dei servizi prodotti e l’impatto concreto delle azioni nel contesto sociale territoriale, nell’ottica di nuove forme di sviluppo locale. È stata poi fatta la scelta di porre una riserva finanziaria per le cosiddette aree interne della regione, finalizzata alla realizzazione di azioni specifiche nelle zone più marginali del territorio regionale. Tutto questo per ribadire l’attenzione concreta ai bisogni delle persone e delle comunità”.

Barberini evidenzia infine che “l’innovazione sociale non è un concetto astratto, ma riguarda interventi diretti a gruppi vulnerabili della società, capaci di intercettare e valorizzare la creatività delle associazioni di volontariato, delle organizzazioni e degli imprenditori sociali, creando nuove opportunità di lavoro e sviluppo, per intercettare meglio i bisogni sociali impellenti, a cui non sempre arriva una risposta adeguata né dal settore pubblico né da quello privato attraverso forme tradizionali di approccio”.

Il bando punta, infatti, allo sviluppo di servizi innovativi di welfare territoriale anche rivolti al recupero e alla rigenerazione di spazi fisici, alla sperimentazione di modelli nuovi di servizi collaborativi rivolti a cittadini con fragilità sociale, a servizi di accompagnamento verso l’autonomia e il lavoro e di orientamento e benessere per le persone con fragilità sociale, all’utilizzo di tecnologie funzionali alle emergenze sociali o all’accesso ai servizi.