E stata presentata ieri (venerdì 29 luglio), in una seduta “estiva” (e con toni abbastanza forti) del Consiglio comunale, l’interrogazione del capogruppo di Forza Italia Cesare Sassolini sulla presenza un gruppo di profughi nel rione Prato. Il consigliere di opposizione ha premesso che ad informarlo di questo fatto erano stati proprio i residenti e commercianti del quartiere, molti dei quali presenti ieri nella Sala del Consiglio. Quest’ultimi si erano infatti accorti, da qualche tempo, della presenza di almeno 8 giovani immigrati in via San Florido, accolti nell’ambito di un progetto di integrazione gestito dall’Arci (referente anche per le persone ospiti di altri appartamenti a La Tina e in Corso Vittorio Emanuele).
“Tale concentrazione, in un quartiere già con tante persone straniere – ha dichiarato Sassolini – rallenta l’integrazione e crea criticità con i residenti, soprattutto tra donne e anziani. In più si viene a creare anche un danno economico, per i commercianti e per la conseguente svalutazione delle abitazioni”. Il capogruppo di Forza Italia ha dunque invitato il sindaco ad attivarsi verso la Prefettura di Perugia, responsabile del programma governativo per l’accoglienza.
Le persone hanno paura e, inoltre, c’è tutto il fenomeno criminale che cresce e che prospera sull’immigrazione del quale non dobbiamo essere complici. Dobbiamo mettere anche fine a questa ‘tratta degli schiavi’. Il Prefetto, a cui attiene una decisione in merito, e che di fatto è una persona estranea a Città di Castello, non può prendere decisioni senza prima consultare i cittadini o le istituzioni locali
“Caritas e Arci hanno la gestione concreta dei rifugiati arrivati a Città di Castello nell’ambito di un programma che sta in campo alla Prefettura di Perugia – ha spiegato il sindaco Luciano Bacchetta – L’Amministrazione comunale non è coinvolta in nessun modo in questo tipo di accoglienza e spesso mi sono trovato ad apprendere da fonti del tutto informali della presenza di rifugiati, il cui arrivo non era stato notificato neanche alle forze di polizia. Nel frangente del primo arrivo mi sono attivato presso tutti i soggetti preposti ma la legge prevede la possibilità per i richiedenti asilo di avere un alloggio in qualsiasi luogo del territorio nazionale laddove i privati mettano a disposizione alloggi”.
Il sindaco, che ha precisato di essere anche un rappresentante periferico del governo e quindi di avere margini di manovra stretti sulle materie statali, ha comunque garantito di scrivere al Prefetto, per chiedere informazioni al riguardo. Il primo cittadino ha infatti confermato che “nell’interesse di queste persone, e non certo per motivi di razzismo, l’attuale collocazione nel rione Prato non è la scelta più logica, soprattutto perché qui insiste una realtà già variegata di diverse etnie che non deve essere ulteriormente stressata”.
Il nodo reale non attiene all’accoglienza, che è doverosa verso chi fugge dalla guerra e dalle persecuzioni, ma le soluzioni che il Paese ospite individua per fare fronte alle richieste di asilo
Sassolini si è detto “moderatamente soddisfatto” delle iniziative che il sindaco ha prospettato:”Se il primo cittadino si impegna a proteggere la comunità e a combattere i soprusi che questa subisce, – ha concluso – la stessa comunità si sentirà più tranquilla. Ovviamente se questo impegno con il Prefetto non dovesse aver luogo la mobilitazione continuerà“.
Durante il dibattito i due consiglieri della Lega Nord, Valerio Mancini e Riccardo Augusto Marchetti, hanno esposto due cartelli con su scritto, tra le altre frasi, “Stop invasione“.