La “cittadella giudiziaria” di Spoleto è da questa mattina finalmente una realtà, dando così seguito alla poderosa riforma delle circoscrizioni giudiziarie che, unendo i territori del tuderte-marscianese, del folignate, della Valnerina e della valle spoletina, ha fatto del Tribunale e della Procura di Spoleto gli uffici preposti a tutta la fascia centrale dell’Umbria, al servizio di oltre 220.000 abitanti.
Questa mattina, 6 aprile, si è dunque svolta l’attesa cerimonia di inaugurazione della nuova sede della Procura della Repubblica presso palazzo Martorelli – Orsini, in Piazza Fratelli Bandiera, palazzo oggetto di uno splendido restauro che ha lasciato letteralmente a bocca aperta tutti gli intervenuti alla cerimonia del taglio del nastro e primo atto del progetto della cittadella.
Come da programma la giornata è iniziata alle 9,30 presso il Teatro Caio Melisso per un incontro dibattito con tutte le autorità. Erano presenti il Sottosegretario di Stato alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, il vice presidente del CSM Giovanni Legnini, il procuratore capo di Spoleto Alessandro Cannevale, il presidente della Corte d’Appello di Perugia Mario Vincenzo D’Aprile, il procuratore generale di Perugia Fausto Cardella, la presidente del Tribunale di Spoleto Emilia Bellina, il sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli, il presidente dell’Ordine degli Avvocati Paolo Feliziani, l’Avv. Andrea Mascherin, Presidente del Consiglio Nazionale Forense e l’Avv. Domenico Benedetti Valentini, attualmente membro del Consiglio Giudiziario Distrettuale.
Presenti tutti i vertici delle autorità militari e delle Forze dell’Ordine dell’Umbria. Notati in platea anche l’ex-Procuratore capo di Spoleto, Salvatore Emanuele Medoro, il Procuratore Nicola Gratteri, presente in Umbria per la presentazione del suo ultimo libro, Ada Urbani, il Sen. Stefano Lucidi, il presidente della Fondazione CaRiSpo, Sergio Zinni, l’on. Pietro Laffranco, il sindaco di Foligno Nando Mismetti e quello di Montefalco, Donatella Tesei.
Presenti anche i membri del Consiglio Superiore della Magistratura, Claudio Maria Galoppi, Elisabetta Alberti Casellati e Antonio Leone.
E’ stato il sindaco Fabrizio Cardarelli ad aprire l’incontro del Caio Melisso, offrendo il saluto della città e ricordando tutto il percorso progettuale che ha portato alla decisione di dare vita alla “cittadella Giudiziaria”, che per essere completata definitivamente deve ancora vedere il trasferimento degli uffici del Giudice di Pace a Palazzo Leoncilli i cui lavori di adeguamento stanno per essere definitivamente completati.
Il bicchiere mezzo pieno e l’ufficio mezzo vuoto-
Nella giornata di festa però non è passato inosservato il grido di allarme del Procuratore Capo Alessandro Cannevale che ha esordito con una battuta dal sapore amaro, “certamente è una giornata di festa e vedo il bicchiere mezzo pieno, ma anche l’ufficio mezzo vuoto”. Il riferimento era chiaramente indirizzato alla drammatica carenza di organico del personale amministrativo che con la riforma, e l’accorpamento dei territori ha portato il carico di lavoro della Procura a triplicarsi in pochi mesi a personale invariato. Piccoli segnali di ottimismo, il bicchiere mezzo pieno per intenderci, sono rivolti invece all’organico dei magistrati che ha visto l’assegnazione di 2 unità in più. (altri 3 giudici sono stati assegnati al Tribunale presieduto dalla Dott.ssa Bellina ndr.)
“Le nostre dimensioni si sono triplicate e il nostro è di gran lunga il peggior rapporto tra magistrati e personale amministrativo– prosegue il Procuratore di Spoleto nel suo intervento- e lo dicono i numeri. Il dato italiano dice che, in percentuale, ci sono dai 2,5 ai 6 dipendenti per magistrato, mentre il nostro dato è di 2,1. Senza contare poi che tra le oltre 1000 assunzioni decise dal Ministero in tal senso – ha concluso – nessuna riguarda Spoleto”.
Un discorso, quello del Procuratore Cannevale, che ha riservato molta attenzione alle conseguenze che il sottorganico amministrativo può creare nei confronti del “pubblico” e che è stato ampiamente condiviso e ripreso negli argomenti e nel merito sia dal presidente dell’Ordine degli Avvocati di Spoleto, Paolo Feliziani, che dall’Avv. Domenico Benedetti Valentini che hanno anche ricordato, da protagonisti quali sono stati, quanto sia stato complesso essere parte attiva del progetto della nuova geografia giudiziaria che ha riguardato l’Umbria nel suo complesso.
La posizione delle Istituzioni e del Governo
“Il sistema giudiziario deve essere attrattivo e una opportunità per i territori – sono state le parole del vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, il senatore Giovanni Legnini – e questo è quanto si è ottenuto, in questo caso, grazie a un lavoro sinergico tra tanti soggetti”. Un discorso di saluto, quello del vicepresidente del CSM decisamente istituzionale e, per parafrasare ancora il Procuratore Cannevale, tutto indirizzato al bicchiere mezzo pieno, quello dei progetti realizzati con la collaborazione di tutti, nessuno escluso, e che nel giorno di festa non ha voluto approfondire le questioni pratiche che vanno rinviate ad altra sede.
Chi invece non si è tirato indietro ed anzi ha cercato anche di trovare un dialogo costruttivo nel merito delle dichiarazioni di Cannevale è stato il Sottosegretario di Stato alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri.
“L’inaugurazione della nuova sede segna il passo di completamento del processo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie, che il Ministero della Giustizia ha seguito in tutte le complesse fasi attuative, sia per quanto riguarda i tribunali, sia per i giudici di pace.
Per raggiungere risultati così importanti – ha proseguito Ferri – è stata fondamentale la collaborazione tra magistratura, avvocatura e personale amministrativo: una sinergia che si è vista non solo nell’elaborazione e attuazione di questo progetto, ma anche nel complesso procedimento di revisione degli organici, sin dall’inizio dell’interlocuzione con il Ministero, poi al consiglio giudiziario e infine presso il CSM.
In tal senso è risultata strategica l’idea del Governo di trasferire le competenze degli uffici giudiziari dai comuni al Ministero, che agisce mediante la Conferenza permanente.
Gli avvocati hanno saputo farsi tramite delle esigenze del territorio e le hanno rappresentate e documentate in modo efficace, facendo valere il loro punto di vista sia al CSM sia al Ministero.
Centrale è stato poi il contributo delle amministrazioni locali e delle realtà territoriali, che hanno seguito e agevolato con entusiasmo la realizzazione di questo progetto.
La “cittadella giudiziaria” assume un importante valore simbolico, non solo per il restauro del palazzo cinquecentesco Martorelli-Orsini, ma perché rappresenta uno strumento di razionalizzazione e ottimizzazione del servizio giustizia, a vantaggio degli utenti e degli operatori del settore.
Poi un passaggio di chiarimento sui numeri e la situazione operativa della Procura, “Non ricordo che Spoleto sia esclusa dall’assegnazione di assistenti giudiziari. Si dovrebbe arrivare fino a 2000 unità in più in tutta Italia rispetto ai circa 800 attuali. Non prometto assunzioni ma controllerò bene.”
“Nel caso di Spoleto– prosegue Ferri- si tratta di un esempio virtuoso di uffici giudiziari che si aprono al territorio, coinvolgendo anche le associazioni rappresentative delle categorie professionali, mediante la stipula di protocolli e convenzioni. Le convenzioni riguardano anche l’eventuale spostamento del personale di altri enti. Ci sarebbero al momento 150 dipendenti di altre amministrazioni disponibili a spostarsi, ma con l’emergenza terremoto se ne tornerà a parlare dopo giugno”
Il Sottosegretario Ferri lancia anche un segnale al Procuratore Generale Cardella e al Presidente della Corte d’Appello, D’Aprile, “La Corte di Appello di Perugia è strategica per Roma”. Ed è noto che ogni sopravvivenza dell’attuale geografia giudiziaria in Umbria passa necessariamente per la sopravvivenza della Corte di Perugia.
“Desidero, infine, ringraziare- conclude Ferri- la Polizia Penitenziaria e i detenuti che si trovano all’interno della Casa di Reclusione di Spoleto (nella falegnameria del carcere sono stati costruiti molti scaffali ed altro mobilio per la nuova sede ndr.). Un sentito grazie anche alla Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto e al suo presidente Sergio Zinni.”.
Al termine dell’incontro tutti i presenti si sono spostati a Palazzo Martorelli-Orsini per il taglio del nastro e la prima visita ufficiale della nuova sede nella quale è stato servito un aperitivo realizzato dai sempre bravissimi studenti dell’Istituto Alberghiero “G. De Carolis”.
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Foto: Tuttoggi.info (Sara Fratepietro- Carlo Vantaggioli)