(Jacopo Brugalossi) – A poco più di un anno dalla sua tragica scomparsa, la Procura della Repubblica di Spoleto ha reso omaggio stamani con una targa commemorativa al Maresciallo capo dei carabinieri Andrea Angelucci, travolto e ucciso nell'ottobre dello scorso anno a Foligno dall'auto di un pregiudicato, che tentava di forzare il posto di blocco.
Il Procuratore Capo Gianfranco Riggio e il Generale della Regione Umbria Carabinieri Claudio Curcio, alla presenza dei familiari di Angelucci e di numerose autorità, hanno ricordato la figura di Angelucci, per anni comandante della aliquota carabinieri presso la Procura, sottolineando la sua grande dedizione al lavoro e il profondo rispetto per le persone e le Istituzioni.
Alla cerimonia erano presenti fra gli altri il presidente del consiglio comunale Stefano Lisci, l‘assessore Battistina Vargiu (in rappresentanza del Sindaco Benedetti in viaggio istituzionale in Perù), i comandanti della Compagnie carabinieri di Spoleto, Fabio Rufino, di Norcia, Michele Cutrufo, e di Foligno, Andrea Mattei, il comandante della Guardia di Finanza di Spoleto, Luca Formica, il commissario Properzi della Polizia di Stato (il vicequestore Peppicelli in questi giorni è impiegata a Terzigno) insieme a tanti cittadini e amici del maresciallo Angelucci.
“Andrea è un eroe – ha detto il generale Curcio – che ha dato la sua vita per un ideale. Il suo gesto deve rendere tutti orgogliosi”. Sugli stessi toni il discorso del Procuratore Riggio. Il Procuratore, infatti, ha voluto far sentire la propria vicinanza ai familiari del carabiniere: “so cosa significa perdere un figlio – ha detto Riggio – è come se calasse la notte, come se la luce si spegnesse per sempre. E' impossibile trovare nel cuore una giustificazione per la morte di un figlio, ma il mio augurio personale alla famiglia è di conservare sempre la grande dignità avuta finora”.
Un lungo applauso ha accompagnato le parole del Procuratore, che ha poi sottolineato come Andrea Angelucci fosse “Un uomo e un carabiniere, morto da uomo e da carabiniere. Andrea era un ottimo cittadino, una persona profondamente civile. La sua scomparsa è stata una perdita per i suoi cari, per l'Arma dei Carabinieri e per l'intera società. Auspico che Andrea rimanga a lungo nelle memorie delle persone civili di questo Paese”.
In segno di gratitudine, il papà di Andrea Angelucci ha consegnato al Procuratore una foto del figlio in divisa. Poi, con i familiari di Andrea in testa, la folla si è spostata nel corridoio del palazzo della Procura, dove è stata scoperta la targa commemorativa, sulla quale è stato inciso: “I Magistrati e il Personale Amministrativo della Procura della Repubblica di Spoleto ricordano il sorriso buono di un eroe civile, Andrea Angelucci, già responsabile dell'Aliquota Carabinieri della sezione di Polizia Giudiziaria”.
La benedizione del Vicario dell'Arcidiocesi ha chiuso la cerimonia. I genitori di Andrea Angelucci, commossi fino alle lacrime, non hanno trovato la voce per ringraziare, ma nei loro volti si potevano leggere gratitudine e grande dignità verso quei colleghi con i quali il loro Andrea aveva condiviso tanti anni di lavoro, gran parte della sua giovane vita.