Sara Minciaroni
“Credo che, in buona fede, si scelse il movente più tranquillizzante per Perugia in quel momento. Ad un mostro sconosciuto che violenta e uccide e semina panico, capace di reintrodursi nelle case perché ancora libero, era preferibile un festino finito male. Era il movente ideale, era quello che tranquillizzava tutti”. Sono le parole dell’avvocato Giulia Bongiorno nel corso dell’udienza odierna nel processo di appello bis a carico di Raffaele Sollecito e Amanda Knox per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher.
Sanculotti fomentati e agitatori. Nei giorni successivi all'omicidio, a Perugia, “c'era un'orda di sanculotti fomentati da qualche agitatore”, prosegue l’avvocato che “ voleva subito l'assassino”. “Il clima da persecuzione – ha aggiunto l'avvocato – ci fu anche dopo la sentenza di assoluzione, quando avvocati e imputati vennero inseguiti da una folla arrabbiata. Quattro giorni dopo la scoperta del cadavere vengono individuati Raffaele Sollecito e Amanda Knox, che diventano “simbolo della depravazione della crudeltà. Raffaele ha la faccia dell'assassino prima degli indizi e delle testimonianze”. Partendo dal festino “ci si è chiesto chi vi avesse partecipato. E si pensò ad Amanda Knox, così americana, con un cognome sexy, e venne rappresentata come disinibita, una ventenne che va a letto con tutti, astuta, con quel soprannome, foxy. Amanda diventa protagonista di quel festino ed è il sole che illumina gli indizi a carico di Raffaele”.
Ma Perugia non ci sta. Sentito da Tuttoggi.info il sindaco Wladimiro Boccali risponde così: “Per quanto mi riguarda questa è una discussione che rimane confinata nelle aule giudiziarie. Quello che mi sento di dire è che sono convinto che le forze dell’ordine lavorino con il primo obiettivo di trovare gli assassini e non certo per cercare modi di tranquillizzare la città che non siano quello delle indagini e della ricerca della verità. Per questo ritengo che la ricostruzione fatta dall’avvocato faccia un danno alla giustizia prima ancora che alla città”.
La sentenza. Intanto presidente della Corte d'Appello Alessandro Nencini ha fissato i calendario. E' attesa per il 30 gennaio, a partire dalle 9, la sentenza del processo di appello bis per l'omicidio di Meredith Kercher, uccisa la notte fra il 1 e 2 novembre 2007 a Perugia. Lo ha deciso il prima dell'inizio dell'udienza di oggi 9 gennaio. La prossima udienza è prevista per il 20 gennaio alle 10.