Francesco Napoletti
Quattro anni fa Giorgio Moretti, capoturno presso l’inceneritore Asm di Maratta, moriva a causa di un tumore a un polmone. Due anni dopo la stessa sorte toccava a un suo collega, mentre altri due operai presentavano a loro volta la medesima malattia.
Ora i familiari delle due vittime e dei due operai colpiti da tumore hanno ottenuto dal gip Pierluigi Panariello l’autorizzazione a costituirsi parte civile contro l’Asm, accusata di avere la responsabilità dell’accaduto.
Il pm Elisabetta Massini ha chiesto inoltre un’integrazione della perizia in fase di incidente probatorio, poiché secondo la pubblica accusa essa non è in grado di stabilire l’esatta influenza delle condizioni di lavoro sullo stato dei quattro dipendenti dell’inceneritore. Il gip risponderà alla richiesta dell'accusa nella prossima udienza.
Dieci persone, tra dirigenti e tecnici d’azienda, sono dunque formalmente accusate di omicidio colposo e lesioni gravi: l’azienda non avrebbe offerto le basilari garanzie di sicurezza in un ambiente di lavoro in cui abbondano materiali altamente tossici. Tra gli accusati, diversi ex amministratori di rilievo.