Perugia

Processo Bocci, da qui al 4 marzo la guerra sulle intercettazioni

Sono le intercettazioni, come era prevedibile, il principale terreno di scontro tra la Procura di Perugia ed i difensori di Gianpiero Bocci (gli avvocati David Brunelli e Alessandro Diddi) nel processo in cui l’ex sottosegretario agli Interni ed ex segretario del Pd umbro deve rispondere delle presunte ingerenze per favorire tre candidati impegnati in concorsi per un posto all’Azienda ospedaliera di Perugia.

Le circa tre ore in cui si è consumata la prima udienza di fronte al collegio presieduto dal giudice Carla Giangamboni sono state in buona parte occupate dalla discussione sulle eccezioni della difesa circa l’utilizzo delle intercettazioni. Gianpiero Bocci, all’epoca dei fatti contestati, era infatti parlamentare e quindi non poteva essere direttamente intercettato se non con l’autorizzazione del Parlamento. Nel fascicolo dei pm Mario Formisano e Paolo Abbritti ci sono però i tabulati delle telefonate intercorse tra Bocci ed alcuni degli indagati ed alcuni sms. Materiale che per la pubblica accusa sarebbe utilizzabile, anche se non “indispensabile“.

Gps e Trojan

I legali di Bocci vogliono sapere se i pm intenderanno utilizzare le informazioni del gps con cui era stato tracciato il cellulare di Bocci per stabilire la sua posizione in occasione di alcuni presunti incontri con altri indagati.

E più in generale c’è da valutare l’utilizzo ai fini processuali delle informazioni ottenute dagli inquirenti tramite il Trojan che era stato installato sui cellulari di alcuni degli indagati, così da trasformarli in “cimici” a disposizione della Procura. Su questo punti i due pm hanno assicurato che produrranno tutto il materiale che attesta la legittimità delle operazioni investigative compiute relativamente alle intercettazioni telefoniche, informatiche e ambientali.

Prossima udienza il 4 marzo

Acquisizioni di documenti sui quali il collegio si esprimerà nella prossima udienza del processo a carico di Giampiero Bocci, fissato al 4 marzo 2020.

Regione parte civile

Gli avvocati di Gianpiero Bocci hanno anche contestato l’ammissione della Regione Umbria tra le parti civili, sostenendo che l’eventuale danno può essere stato causato solo all’Azienda ospedaliera di Perugia. La Regione Umbria, rappresentata dall’avvocato Anna Rita Gobbo, ha invece chiesto e ottenuto di essere parte civile nel processo per il presunto danno d’immagine subito.

Ammessa la costituzione di parte civile delle sezioni umbre delle associazioni dei consumatori Cittadinanzattiva (avvocato Alessandra Bircolotti) e dell’Unione Nazionale Consumatori (avvocato Sara Pievaioli).