Aggiornamento ore 20.30 – Presunti casi di mobbing all’inceneritore di Terni sono stati al centro di un’indagine condotta dal pm Elisabetta Massini che, nel 2008, aveva portato al sequestro dell’impianto di Maratta. L’indagine è stata condotta su due filoni distinti, uno relativo ai casi di mobbing e uno relativo ai presunti reati ambientali. Per quest’ultimo, così come chiesto dalla Procura, i giudici hanno stabilito il non doversi procedere per prescrizione.
L’ex sindaco di Terni, Paolo Raffaelli, oltre che dall’accusa di mobbing, è stato assolto anche da tutti gli altri capi d’accusa. Lo stesso Raffaelli, dopo la sentenza, ha commentato: “Ci sono voluti 10 anni per tornare a quel 9 marzo 2007, quando una nota dell’allora capo della Procura, Carlo Maria Scipio, diceva che non ci fossero reati, ma solo violazioni amministrative. La sentenza è la conferma di questa considerazione”.
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I giudici del Tribunale di Terni, Massimo Zanetti, Angelo Socci e Simona Tordelli hanno emesso la sentenza del processo Asm, per i presunti reati di mobbing che, tra il 2002 e il 2008, interessarono l’azienda.
L’ex sindaco di Terni, Paolo Raffaelli, è stato assolto “per non aver commesso il fatto”, mentre secondo quanto pronunciato in aula, l’ex direttore generale di Asm è stato condannato a un anno per mobbing, condotta lesiva che avrebbe attuato nei confronti del dirigente del servizio ambientale, Leonardo Caroli.
Assolti dalle accuse di mobbing anche gli ex presidenti Asm, Giacomo Porrazzini e Piero Sechi, ai quali si aggiunge Mauro Listante, ex responsabile del personale, e Agata Mariani, ex capo del servizio di segreteria.
Onori, Porrazzini e Sechi sono stati assolti anche dall’accusa di abuso di ufficio, in prescrizione invece, tutte le accuse legate a reati ambientali.