Non ha soddisfatto le richieste la risposta dell’Usl al comitato Prisciano – Terni Est in merito alle emissioni odorigene ed all’inquinamento nella zona su cui l’organismo composto dai cittadini sta facendo da tempo ormai una battaglia.
“Dopo ben 40 giorni di attesa – evidenzia in una nota il comitato – abbiamo ricevuto la risposta dell’ASL Umbria 2 in relazione alla nostra e-mail, inviata in data 26 aprile 2024, in cui, in relazione agli acuti e pervasivi odori avvertiti costantemente (ma non continuamente) nella zona est di Terni, chiedevamo all’Ente di effettuare un monitoraggio costante e sistematico al fine di definire i reali rischi e danni che questi mali odori possono avere sulla salute umana ed in particolare sui soggetti fragili, donne incinte, anziani e bambini.
Solo due giorni fa è arrivata la (NON) risposta da parte dell’ASL, la quale ci fa sapere che, in data 29 marzo è stato effettuato un sopralluogo da parte di alcuni tecnici dell’ufficio Prevenzione i quali, recatisi nei luoghi dove i fenomeni odorigeni erano più frequenti, non hanno rilevato la presenza di cattivi odori. Da contatti con alcuni residenti della zona hanno appreso che i fenomeni odorigeni sono più frequenti in orario notturno e sono stati caratterizzati come simili a “gomma bruciata” o “zolfo”.
La procedura appena descritta rappresenta davvero un monitoraggio costante e sistematico, così come abbiamo richiesto? E’ davvero questa tutta l’attenzione che meritiamo? Anche se questi “mali odori” si avvertissero solo in orario notturno, allora sono meno importanti rispetto a quelli che si avvertono di giorno? Come mai non è stato fatto un nuovo sopralluogo?
Nell’e-mail inviata il 26 aprile chiedevamo inoltre all’ASL la motivazione dell’assenza, ormai da anni, dei monitoraggi su carne, uova, latte ed ortaggi, nonostante fosse ancora in vigore la delibera dell’ex sindaco Di Girolamo che interdisse le coltivazioni nella zona.
Veniva inoltre da noi richiesta la ripresa immediata e sistematica delle analisi su carne, uova, latte, ortaggi ed altri prodotti agroalimentari coltivati nella conca ternana e, in particolar modo, in prossimità dell’impianto siderurgico dell’AST.
Su questo aspetto non abbiamo ottenuto nessuna risposta, nella lettera infatti non si legge alcun riferimento ai monitoraggi: nè la motivazione circa la sospensione di tale attività di analisi nè alcuna notizia in merito alla possibile ripresa dei controlli. Una risposta così inadeguata e trascurata non ce la saremmo mai aspettata e sinceramente pensiamo di non meritarla. Risponderemo quanto prima all’ASL Umbria 2 per avere risposte più convincenti alle nostre domande/richieste”.