Luci ed ombre per il primo vaccine day dedicato alle terze dosi di vaccino contro il Covid-19 che si è svolto ieri (domani 5 dicembre) in Umbria. Alla fine della giornata – che a Terni ha visto la presenza di polizia e carabinieri – sono stati 5450 i vaccini inoculati. In media, considerando che i punti vaccinali aperti erano 14, dunque, 389 dosi per ogni centro vaccinale.
Una situazione comunque molto diversa da realtà a realtà, con i centri più grandi in cui si sono effettuati molti più vaccini, anche se la Regione Umbria non ha fornito i dati dettagliati in merito.
Per l’ente, comunque, il bicchiere dell’iniziativa è mezzo pieno: “Nella giornata odierna dedicata al vaccine day, in Umbria complessivamente sono state somministrate 5.450 dosi di vaccino, oltre 1000 dosi in più rispetto agli obiettivi stabiliti dal commissario nazionale per l’emergenza, generale Figliuolo”.
Non così per le centinaia di cittadini rimasti senza. Il caso limite è quello di Terni, dove almeno un migliaio di persone (c’è chi dice addirittura duemila, ma la quantificazione esatta è impossibile) sono state rimandate a casa dopo essersi messe in fila per le vaccinazioni ad accesso libero nel pomeriggio. Solo 200, infatti, le dosi di vaccino disponibili per un bacino d’utenza molto molto ampio. Nella città dell’acciaio sono arrivati anche dalle città limitrofe (considerando ad esempio che a Narni il vaccine day è previsto solo per domenica prossima mentre a Spoleto era solo al mattino su prenotazione).
A raccontare la disavventura anche il consigliere comunale del Movimento 5 stelle di Spoleto Enrico Morganti, anche lui in fila a Terni (vista l’impossibilità di vaccinarsi nella sua città) e rispedito a casa. “Oggi ero a Terni – ha scritto Morganti su Facebook – per l’open day vaccinale, ossia quel giorno in cui si dà la possibilità di farsi somministrare una dose di vaccino anti Covid senza bisogno di prenotazione. Sono andato a Terni perché unico hub nelle vicinanze ad offrire questo servizio (mezz’ora di macchina, vicinanza assai relativa). Arrivo all’hub nella palestra dell’istituto scolastico Casagrande alle 14:30 (orario di inizio somministrazioni senza prenotazione) e mi trovo davanti almeno un migliaio di persone in fila, con forze dell’ordine e protezione civile a gestirla. Pazientemente, mi metto in fila. Solo dieci minuti dopo, ci avvisano che avrebbero somministrato soltanto 200 dosi senza prenotazione e che gli ultimi in fila (circa 800 persone tra giovani e meno giovani) avrebbero fatto meglio ad andarsene e tornare con prenotazione (già molto complicata, date le opzioni lontane per tempi e luoghi) o domenica prossima. Mi chiedo come sia possibile che per un open day vaccinale siano state preparate soltanto 200 dosi a fronte del grande bacino d’utenza che potenzialmente si sarebbe potuto presentare. Ecco, questa, per me, è dittatura sanitaria”.
In merito alle polemiche, la Regione Umbria chiarisce che “l’affluenza è stata regolare fino alle ore 13.30 in tutti i centri della regione (che ovvietà, verrebbe da dire! ndr) mentre nel pomeriggio si sono formate alcune code legate al fatto che l’adesione era senza appuntamento. Gli operatori dei punti vaccinali hanno garantito le somministrazioni a tutti, nei limiti delle disponibilità di dosi. Nei casi in cui l’affluenza è stata decisamente superiore alle dosi disponibili, i cittadini sono stati invitati a tornare a casa per evitare inutili attese.
In particolare, al punto vaccinale di Terni sono state effettuate 915 somministrazioni, 546 con Moderna e 369 con Pfizer. La Regione ringrazia i cittadini per la grande sensibilità nei confronti della vaccinazione con terza dose e tutti gli operatori impegnati a garantire il corretto svolgimento del vaccine day”.
Che ci sarebbero state situazioni complicate era nell’aria già da giorni. L’organizzazione del vaccine day in sé sembrava caotica sin dagli annunci fatti dalla Regione, che ha cambiato almeno 3 volte tra l’altro le carte in tavola (ad esempio prima togliendo la disponibilità del centro vaccinale di Fabro, poi prevedendo per Narni e Cascia l’apertura del punto vaccinale soltanto domenica prossima). Ma soprattutto per aver realizzato un “open day” a metà: l’accesso libero era previsto soltanto nel pomeriggio (tranne a Spoleto e in Valnerina, esclusi da tale possibilità), mentre di mattina si doveva prenotare, attraverso il Cup regionale e dunque con le note difficoltà che da giorni i cittadini riscontravano.
E se da sabato in realtà – in anticipo rispetto agli annunci dell’assessore regionale Coletto – le agende per le prenotazioni ‘ordinarie’ dei vaccini sono state riaperte in tutta l’Umbria, quello che molti cittadini hanno notato è che al contrario di quanto previsto in alcuni punti vaccinali anche di mattina si è potuto accedere senza prenotazione ricevendo la terza dose. Come racconta una lettrice a Tuttoggi.info: “A Norcia abbiamo fatto la terza dose senza prenotazione e non c’è stato nessun problema”.
Insomma, viene da dire che bisognava andare a tentativi ed essere fortunati!