E’ stato interrogato nella giornata di lunedì 4, dal Procuratore Capo di Spoleto, Alessandro Cannevale, Mauro Bocci, il maestro supplente della scuola via Monte Cervino di Foligno, finito alla ribalta della cronaca con l’accusa di aver denigrato due fratellini di colore di nove e dieci anni.
Il docente, assistito dal suo avvocato di fiducia, Luca Brufani, a seguito della querela presentata dai genitori dei bambini, ha tenuto a specificare che si sarebbe trattato di “una iniziativa per combattere il razzismo“ e che l’intento finale “è stato completamente travisato”.
Non si è parlato quindi di ‘esperimento sociale’ o ‘esperimento di pedagogia inversa’ come dichiarato nelle prime interviste rilasciate alla stampa.
A quanto emerso infatti, Bocci avrebbe assestato il tiro rispetto alla versione dell’esperimento sociale, non avendone saputo indicare con precisione le basi e le validità scientifiche concrete.
Al magistrato, l’insegnante ha negato di aver definito ‘scimmia’ la bambina di quarta elementare mentre ad altre domande poste, non ha risposto.
Dopo questo interrogatorio a Spoleto, si dovrà restare in attesa che il Gip (giudice per le indagini preliminari) fissi in calendario la data per poter audire i due fratellini coinvolti nella delicata quanto spinosa vicenda, con la formula di incidente probatorio.
Le dichiarazioni dei bambini sono già state riportare nella denuncia presentata dall’avvocato della famiglia, Silvia Tomassoni.
La bambina – secondo quanto ricostruito – sarebbe stata la prima a subire questo comportamento, e solo dopo, quando il fratello maggiore sarebbe stato additato difronte alla classe quinta, alcuni compagni hanno informato della situazione i rispettivi genitori.
Stando invece a quanto dichiarato dai genitori, il bimbo sarebbe stato invitato a girare il banco verso la finestra perchè definito “troppo brutto da guardare” mentre la bimba sarebbe stata definita “scimmia” in quanto aveva “un nome troppo lungo da pronunciare”.
Il maestro 42enne folignate, per ora, è stato sospeso a tempo indeterminato dall’Ufficio Scolastico regionale. E recentemente è tornato sulla vicenda lo stesso Ministro dell’Istruzione stigmatizzando con forza il suo operato.
I successivi approfondimenti della magistratura daranno modo di chiarire l’eventuale contestazione definitiva, con le ipotesi di maltrattamenti e odio razziale.
Ora la vicenda procederà sui binari della giustizia.