Come un armadio di Ikea che, tra viti e brucole, improvvisamente prende forma dai vari pezzi all’interno della scatola, le forze della sinistra umbra si ricompattano per dire “no” al progetto di ampliamento dell’area commerciale di Collestrada all’interno della quale sorgerà anche il colosso svedese del mobile low cost.
Simona Fabbrizi (Sinistra italiana), Frencesco Bindella (Possibile), Luigino Ciotti (Sinistra anticapitalista), Fabio Sebastiani (Pci), Giuseppe Mattioli (Sinistra per Perugia)
e Oscar Monaco (Rifondazione comunista) firmano congiuntamente un documento nel quale esprimono “forte preoccupazione rispetto all’atteggiamento quasi unanime nei confronti del prossimo insediamento dell’Ikea in zona Collestrada”. Un atteggiamento che a loro giudizio si sostanzia “in un’acritica celebrazione della multinazionale e che prescinde da un esame delle problematiche che un tale insediamento può comportare“.
Gli esponenti della sinistra umbra ricordano il difficile rapporto che l’Umbria ultimamente ha con le multinazionali (e citano la ricerca di Mediacome043), e comunque, anche rispetto ai presunti benefici (come l’incremento occupazionale che il Comune stima in 600 unità a regime) vanno messi sul piatto della bilancia insieme alle criticità, a partire dalla viabilità. E comunque si chiede che le modalità dei contratti di assunzione tutelino le maestranze, garantendo le pari opportunità ed i diritti tutti.
Anche per questo, si ritiene molto grave che la decisione venga calata dall’alto (nel comunicato non viene citata apertamente la proposta di un Consiglio grande formulata dal Pd e bocciata dalla maggioranza) senza offrire la possibilità di un dibattito con la cittadinanza. Le forze politiche della sinistra, unitariamente, indiranno un’assemblea pubblica per parlare dell’insediamento di Ikea a Collestrada e raccogliere le istanze della popolazione umbra.