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PRIMO CICLISTA MULTATO: VIA 6 PUNTI DALLA PATENTE E 150€ DI MULTA. SI SCATENANO LE POLEMICHE

di Nino Materi(*)

Domenica pomeriggio il sole picchia forte. Fumano le teste degli agenti della polizia municipale. Gli uomini in divisa scrutano l'incrocio a caccia di pirati della strada, ma ecco – improvvisamente – spuntare un pirata modello-Pantani. Ma che fa? Passa col rosso? La paletta dell'alt si alza come da regolamento del nuovo codice della strada; per l'indisciplinato ciclista niente maglia rosa, ma un verbale umiliante come la maglia nera: multa di 150 euro e 6 punti tolti dalla patente. Anche così si entra nella storia. I poliziotti nella storia della severità ai confini del paradosso, il ciclista bergamasco nella storia del gran Giro d'Italia della sfiga.

Il campionissimo della malasorte si chiama Fabrizio Segnini, autotrasportatore, 43 anni. È lui il primo corridore caduto sull'asfalto reso viscido dalle nuove norme del decreto sicurezza. Ma a Segnini il ruolo del capitano un po' snob piace poco, lui si identifica nella figura del gregario: atleta abituato a combattere, a faticare. Insomma, a vendere cara la pelle. Sarà per questo che poi si è rifiutato di firmare il verbale.Segnini ingrana la marcia e va: «Ero salito in sella per perdere qualche chilo, invece mi hanno fatto perdere 6 punti dalla patente e 150 euro. Un'assurdità. Quando ho svoltato a destra col rosso la strada era completamente libera, senza auto né pedoni…».

In poche ore la notizia della clamorosa contravvenzione ha fatto il Tour de Bèrghem (altro che Tour de France…) con commenti a raffica che hanno animato un acceso dibattito sul cliccatissimo forum del sito www.bergamonews.it. Colpevolisti e innocentisti sfrecciano in pista come nella gara del chilometro lanciato. «Non vedo di cosa si dovrebbe lamentare il Segnini…. la legge non ammette ignoranza e aggiungo un bel…. Era Ora!», scrive «hue»; gli risponde «Guglielmo»: «Se lo stesso ciclista, con medesima infrazione, non fosse stato patentato, cosa gli toglievano? Sei punti dalla raccolta a premi del supermercato, o dei calciatori Panini 1987/88?».

«Effettivamente questa nuova norma introdotta dal decreto sicurezza pone seri interrogativi sul piano della sua legittimità costituzionale. Qualsiasi legge deve infatti valere erga omnes e non può prevedere un'applicabilità “differenziata” tra patentati e non patentati», spiega al Giornale l'avvocato Rosario Alberghina che spesso ha trattato cause legate a controverse interpretazione del codice stradale.

Ma nella sua scalata alla Coppi, Segnini non è un uomo solo al comando; a seguirlo a ruota c'è infatti un promettente diciassettenne della provincia di Roma, in vacanza a Policoro (Matera). Il giovane stava allegramente sprintando lungo il litorale ionico meglio di Bartali quando è stato stoppato dai carabinieri che, inflessibili, hanno verbalizzato l'«uso improprio di velocipede su strada extraurbana». A parte che erano dai tempi di Costante Girardengo che nessuno usava più il termine «velocipede», il ragazzo è stato fermato sulla strada statale 106 intorno alle 20.30, mentre era diretto a una festa. Peccato però che la festa gliela abbiano fatta i carabinieri, contestandogli «la presenza di un solo faro sulla bici» e quindi «elevandogli una multa di 33,50 euro». La Benemerita tiene a precisare che «solo la minore età ha evitato al ragazzo la sottrazione di due punti dalla patente». I genitori del ragazzo hanno annunciato ricorso al Giudice di pace.

(*Il Giornale)