Primi pazienti Covid all’ex Grocco, dove la Rsa Seppilli è stata destinata proprio ad ospitare gli anziani che hanno contratto il virus. E questo nonostante i timori dei sindacati, le proteste delle opposizioni a Perugia e in Regione, gli appelli di cittadini e utenti. Tra questi, Stefania Zucchini, che ha lanciato una petizione con una lettera aperta alla governatrice Tesei, sottoscritta da più di 500 persone in meno di 48 ore.
“Chiedevo – ricorda Stefania Zucchini – che si rivedesse la decisione di trasformare parte della Rsa ‟Seppilli” in struttura Covid, con grandissimo rischio per gli anziani tuttora ricoverati, ma anche per tutti gli altri utenti, i medici e gli operatori dei molti altri servizi del Grocco, tra i quali la Neuropsichiatria e Riabilitazione dell’età evolutiva e la Psicologia infantile. Parliamo di bambini fragili e delle loro famiglie, che ogni giorno frequentano il Grocco per problemi spesso molto gravi”.
Richieste cadute nel vuoto, dato che ieri sera sono arrivati i primi pazienti Covid. E questo nonostante il direttore regionale Sanità, Claudio Dario, abbia ammesso che il Seppilli non è stato scelto perché la struttura fosse la più idonea alla conversione tra quelle disponibili, ma perché c’era già stato un focolaio Covid.
I percorsi “puliti”
E non tranquillizzano gli altri utenti ed i parenti degli ospiti le rassicurazioni della Regione sul fatto che saranno realizzati percorsi puliti per i non-Covid ed evitare commistioni. “Noi non ci sentiamo per niente rassicurati – prosegue Zucchini – perché i pazienti sono già arrivati. Avrebbero dovuto pensarci prima, o meglio avrebbero dovuto guardare altrove. Ci sono tanti spazi a Perugia più adatti, a partire da quelli scelti a suo tempo dal direttore regionale alla Protezione civile, Stefano Nodessi: l’ex clinica di Porta Sole, già a marzo concessa gratuitamente dai proprietari e pronta già allora per l’allestimento”.