Cronaca

Primi d’Italia edizione 2016 all’insegna dell’Amatriciana

Sarebbe stato il cinquantesimo anniversario per Amatrice e per la sua pasta all’Amatriciana, un grande traguardo per la città e per una delle ricette più gustose ed apprezzate al mondo tra i primi piatti.

Dal giorno del terremoto ad oggi la grande catena della solidarietà si è mossa e attivata con numerose iniziative, alcune delle quali destinate a diventare vero e proprio simbolo di unione e fratellanza. Il festival de I Primi d’Italia, da ben diciotto anni impegnato nella celebrazione dei primi piatti della tradizione nazionale, non poteva certo disinteressarsi dal disastro che ha devastato Amatrice e colpito profondamente tutti i suoi abitanti.

Visto inoltre il bellissimo rapporto creatosi tra la città e il festival, nelle passate edizioni de I Primi d’Italia, fortemente voluto da Aldo Amoni, presidente della società organizzatrice Epta Confcommercio, presso il rione Cassero sarà presente il Villaggio di Amatrice, il cui incasso totale sarà devoluto dal festival alla città di Amatrice e ai suoi abitanti.

Per quattro giorni dunque – dal 29 settembre al 2 ottobre – presso il Villaggio di Amatrice sarà degustabile l’autentica Amatriciana al costo di dieci euro; un piatto per la solidarietà, un buon mangiare che farà bene a tanti. “Ė davvero il minimo che un festival come il nostro, legato ai primi piatti della tradizione italiana, possa fare per la cittadina laziale e per i suoi abitanti. – ci spiega il presidente Amoni – Siamo vicini agli abitanti di Amatrice, Accumoli, Arquata, Pescara del Tronto e delle altre zone colpite dal sisma e ci siamo uniti, a nostro modo, a questo nobile progetto solidale; un’amatriciana per aiutare Amatrice, sedersi a tavola per sostenere la ricostruzione, un piccolo gesto personale che, se condiviso, può diventare un grande aiuto”.

A I Primi d’Italia dunque sarà servita tanta solidarietà; alcuni chef protagonisti dell’edizione 2016, come i Serva de “La Trota” di Rivodutri, sono stati svincolati dalla kermesse per poter essere presenti, vicini e di aiuto ai loro abitanti e con il Villaggio di Amatrice, si spera di poter raccogliere in quattro giorni e donare quanto più possibile ai nostri vicini, un concreto e tangibile gesto di vicinanza e solidarietà, il nostro più sentito contributo a uno dei piatti più noti e rappresentativi della cultura del Belpaese in Italia e all’estero.