Cala il sipario sulla Primavera Medievale ma il popolo delle Gaite è ormai in fermento verso il trentesimo del Mercato delle Gaite. Una edizione, quella della Primavera Medievale 2019, di notevole rilevanza culturale, conclusasi con un grande evento all’auditorium Santa Maria Laurentia: l’incontro Il «mio Medioevo». Quattro modi di guardare all’Età di mezzo.
All’appuntamento, che ha richiamato un pubblico foltissimo e attento, hanno partecipato i medievisti Maria Giuseppina Muzzarelli, Franco Cardini, Tommaso di Carpegna Falconieri e Massimo Montanari. Un parterre di studiosi di livello assoluto, che hanno accettato di rispondere alle domande e alle sollecitazioni di Franco Franceschi, medievista a sua volta e consulente
scientifico dell’Associazione Mercato delle Gaite.
Il tema scelto ha suscitato notevole curiosità e apprezzamento, anche perché strettamente connesso agli interessi e alle passioni di una comunità che ha saputo dar vita a un modello particolarmente rigoroso e al tempo stesso spettacolare di rievocazione storica.
Il termine di riferimento da cui si è sviluppato il dibattito, infatti, è stato il Medioevo che ha ispirato le ricostruzioni del Mercato delle Gaite, e dunque soprattutto l’età della crescita demografica ed economica, della fioritura urbana e dei mestieri, degli artigiani e dei mercanti, dei Comuni e delle Corporazioni. Da qui i quattro studiosi hanno preso le mosse per raccontare il ‘loro’ Medioevo, dal primo approccio con lo studio e la ricerca – attraverso le letture, le esperienze universitarie e i maestri che li hanno affascinati – al rapporto con il più vasto universo della letteratura, del cinema, delle fiction e dei giochi di ruolo, fino all’attività di docenti posti a loro volta dinanzi alla sfida di appassionare, guidare e formare le nuove generazioni di storici.
Visioni diverse, che hanno evocato città e campagne, Oriente e Occidente, ortodossia ed eterodossia, ma che hanno trovato alcuni significativi punti di convergenza proprio nell’idea di un Medioevo plurale e sfaccettato, di incontri di popoli e culture più determinanti dei conflitti, di forti esperienze di vita comunitaria. Un periodo cui ci si può avvicinare attraverso i canali più diversi, compresi i videogames e le rievocazioni, da studiare senza pregiudizi, da insegnare sempre attraverso il contatto con le fonti, non rinunciando a presentare la complessità delle strutture materiali e mentali che contraddistinguevano individui e gruppi. In tempi difficili per la storia, spesso classificata fra le discipline ‘inutili’, un messaggio senz’altro positivo.
E’ con questo spirito, di rinnovato interesse, che l’intero popolo delle Gaite si è rimesso in movimento. A grandi passi verso il Mercato delle Gaite 2019, per un trentesimo davvero imperdibile. Per dirla con il professor Montanari “Forse cancelleremo il Medioevo, ma non quello di Bevagna”.