Sono giorni caldissimi per la politica umbertidese. Soprattutto per le tante parole, ipotesi e illazioni che si sono fatte intorno al Pd. In queste ultime ore, infatti, hanno tenuto banco principalmente le polemiche, da parte dei renziani e di alcuni circoli di Umbertide, riguardanti l’accordo che sarebbe stato trovato tra l’onorevole Giulietti e il presidente della Provincia Guasticchi sul nome del prossimo sindaco: Marco Locchi (già primo cittadino della città). Immediate e dure sono state le reazioni di gran parte dei renziani e di circoli come “Riformisti per Renzi” e “Adesso! Umbertide Democratica”, contrari ad un accordo che sarebbe incoerente rispetto all’obiettivo renziano “Umbertide cambia verso”. E’ fresca di ieri, ad esempio, la notizia che Amedeo Fiorucci, iscritto al Pd e dirigente della Confesercenti, avrebbe proposto un’alternativa candidandosi lui stesso a sindaco.
I “Riformisti per Renzi” , invece, sostengono che l’accordo suddetto “è figlio di logiche di potere e di equilibri estranei alla nostra realtà cittadina, che per l’ennesima volta propone una logica e una classe dirigente che ha fatto il suo tempo. Ci troviamo di fronte ad una nomenclatura che irride la volontà dei cittadini umbertidesi, che l’8 dicembre avevano dato un chiaro segnale di cambiamento con il 60% del consenso. Ora la maggioranza dei cittadini che hanno votato Renzi è minoranza. Questo è troppo anche per mantenere una minima dignità politica”.
Durissimo è stato anche il comunicato del circolo renziano “Adesso! Umbertide Democratica”: “Parliamoci chiaro: il 59,9% di quel 60% che ha votato Matteo Renzi alle ultime primarie ad Umbertide è nauseato per quello che sta succedendo nel Pd locale, non certo per colpa del vecchio ‘monolite’ Pd che sta giocando le sue carte affinché nulla muti, ma semmai per colpa di chi si è spacciato come ‘il nuovo che avanza’ rivelandosi poi l'esatto contrario. ‘Adesso! Umbertide Democratica’ è sempre stata libera e senza padrini, e non accetta di essere rappresentata da chi, trovandosi nella posizione per farlo, non difende una richiesta di cambiamento vero, totale, genuino come quella che gli umbertidesi hanno espresso. Qui non si sta lavorando per arrivare ad un confronto forte e sano attraverso le primarie, utile a rilanciare il Pd e il centrosinistra, ma ad un ‘aggiungi un posto a tavola’. Questo potrà placare la voglia di poltrone e l'arrivismo di qualcuno ma sarà ad impatto zero per la qualità della politica locale e per la comunità…O peggio. Non basta un accordo fra ‘notabili’ per generare automaticamente consenso. I voti bisogna guadagnarseli sul campo con la coerenza e l'esempio, e non calpestando la volontà espressa dagli umbertidesi, che è un chiarissimo: cambiamo verso!”.
La segreteria del PD umbertidese, a questo punto, è uscita con un comunicato che vorrebbe mettere in chiaro le cose una volta per tutte: “Leggiamo in questi giorni tante e troppe imprecisioni. Il PD, nel corso del Coordinamento Comunale di Umbertide di lunedì scorso ha deciso di cimentarsi con le primarie di coalizione del Centrosinistra, consentendo ad ogni suo iscritto, nel rispetto delle regole e dello statuto, di candidarsi. Il PD è un partito vivo e vuole essere ancora punto di riferimento nel governo cittadino, siamo un partito aperto che ha saputo ritrovare unità e prospettiva. Con l’ultimo coordinamento abbiamo altresì dato un giudizio positivo sul governo della città nelle ultime legislature ed espresso apprezzamento per il lavoro portato avanti dal sindaco facente funzioni Marco Locchi. Chiunque vorrà candidarsi alle primarie di coalizione per il PD potrà farlo, sarebbe quindi utile smetterla con comunicati strumentali nei quali si manifesta dispiacere per un PD unito e forte. Il PD vuole parlare di lavoro, scuola , welfare, servizi e delle tante questioni che riguardano la vita degli umbertidesi. Gli accordi di potere interessano ad altri a tutti noi interessano il futuro della città e dei nostri giovani”.
Il clima che accompagnerà Umbertide alle elezioni non poteva essere più infuocato.