Primo scossone dopo l'esito delle primarie parlamentari nel Pd umbro. Il segretario regionale Lamberto Bottini, prendendo atto dell'esito ottenuto nelle votazioni di ieri (29 dicembre ndr.), in una nota alla stampa comunica le sue dimissioni. Ecco il testo:
Nelle ultime settimane il Partito Democratico ha dato prova di grande responsabilità, coraggio e coerenza mettendo in atto uno sforzo notevole per dare vita a importanti appuntamenti di democrazia. La grande partecipazione registrata in occasione delle consultazioni del 25 novembre e del 2 dicembre ha certificato la giustezza delle scelte del Pd, che ha accettato una sfida difficile e appassionante. Lo ha fatto perché in un momento complicato per la vita politica del Paese affidare ai cittadini la scelta del candidato alla Presidenza del Consiglio è sembrata la strada più coerente e più legittima, non certo la più facile, per riavvicinare i cittadini alla politica. Obiettivo del Pd è, infatti, che buona politica e riscossa civica procedano affiancate per ricostruire un patrimonio collettivo eccessivamente disgregato. Intuizioni riconfermate con le primarie per la scelta dei candidati al Parlamento del Partito Democratico svoltesi ieri in Umbria, che hanno registrato un buon successo nonostante i tempi strettissimi, il periodo particolare e la poca informazione, elementi decisamente condizionanti. Dal voto emerge un segnale chiaro di desiderio di cambiamento e di malessere diffuso, che trovano come terminale il Partito Democratico che io rappresento. Proprio per questo considero e accetto l’esito della consultazione primaria di ieri come frutto soprattutto del disagio dei tempi. Aggiungo un elemento di ulteriore considerazione sottolineando come queste primarie evidenzino l’esigenza di aprire una seria e approfondita riflessione sul profilo del Partito Democratico, sulla sua azione e in particolare sul suo rapporto con le istituzioni e la sua autonomia rispetto ad esse. In occasione di queste primarie, si manifesta, infatti, con chiarezza un atteggiamento protagonista e pervasivo di alcuni vertici istituzionali che hanno giocato una partita – dal mio punto di vista discutibile per il ruolo di governo che compete alle istituzioni – che ha influito in maniera decisiva sui risultati della consultazione. Per quanto mi riguarda ho sempre optato per un’idea di Partito democratico, popolare e non elitario, da cambiare insieme e non con cordate, cercando in primis un rapporto costante e costruttivo con i tanti segretari di circolo, simpatizzanti, volontari – che ringrazio – sempre generosamente in pista, senza gratificazioni ma perché mossi dai valori che fondano un grande partito di popolo come il nostro.
Alla luce anche di queste considerazioni ritengo opportuno rassegnare le mie dimissioni da Segretario regionale del Partito Democratico dell’Umbria, convinto di poter riaprire con questo gesto una più sana e vera dialettica nel partito e nel rapporto con le istituzioni.
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