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Primarie, Ilva, legge elettorale. Di Pietro a Perugia si blinda con i vertici

La legge elettorale, le primarie, il governo Monti, l'Ilva. Prima risponde alle domande dei giornalisti Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori questa mattina a Perugia, poi si chiude in una blindatissima riunione con i vertici regionali del partito. Quello che si intuisce è che, nelle prossime ore, parleranno del futuro del partito che, come da Di Pietro stesso annunciato, sarà al centro del l'assemblea nazionale di dicembre.

La legge elettorale – “La invoca da tempo anche il presidente Napolitano e noi abbiamo raccolto più di un milione di firme perché i cittadini potessero avere una legge elettorale che facesse loro sapere prima quale è il governo, la coalizione e il programma. La legge elettorale che, invece, si stanno accingendo a varare, dice al cittadino, dammi il voto che io poi lo venderò al miglior offerente, questo è un voto di scambio, un mercato delle vacche”, queste le parole di Di Pietro.

Le primarie – “Onorevole un pronostico sulle primarie”, Di Pietro distoglie lo sguardo si allontana dalle telecamere e risponde “ve lo dico lunedì”, ma non è certo indice di disinteresse verso l'argomento, anzi “dalle primarie del centrosinistra – aveva appena spiegato – mi aspetto che esca fuori non solo e non tanto il candidato premier, ma soprattutto la politica che si vuole portare avanti, una politica progressista che metta al primo posto la riforma delle cosiddette riforme Monti. Ci auguriamo di aprire presto un dialogo con chi vincerà le primarie su un'alternativa di governo e su un programma progressista, ma se questo non fosse possibile ci stiamo facendo promotori comunque di un'alleanza di tutte quelle forze politiche, movimenti e associazioni che si sono opposti prima al governo Berlusconi ed ora al governo Monti”.

L'Ilva – “E' una violenza inaccettabile quella che stanno promuovendo Riva e i suoi dirigenti: mettere uno contro l'altro il diritto alla salute e il diritto al lavoro”. Lo ha detto il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, in merito all'Ilva di Taranto, “entrambi i diritti possono e devono sussistere – ha proseguito – e chi ha violato deve pagare”. “Lo Stato se ne faccia carico – ha aggiunto il leader dell'Idv – anche intervenendo con una propria partecipazione di quote da riacquistare a Riva. Anzi, più che riacquistare, requisire, sequestrandole alla famiglia Riva perchè non è giusto che abbia preso una impresa statale che funzionava e, per i propri profitti, abbia avvelenato l'ambiente e distrutto le famiglie”.

Sulle defezioni di alcuni esponenti dell'Italia dei Valori, Di Pietro, nell'incontro con la stampa, ha detto che Idv è ''sempre stato un partito scomodo al sistema, ci hanno fatto e ci fanno la guerra tutti i giorni, ma noi ci rivolgiamo ai cittadini perché ci diano la forza di andare avanti e di costruire una coalizione che metta al primo posto una maggiore equità sociale''. Secondo Di Pietro ''non è più tempo di discutere di destra, sinistra e centro. Queste sono formule dietro cui si nascondono come sempre apparati di potere, mentre noi volgiamo che chi stia nelle istituzioni si renda conto di priorità come lavoro, ambiente e salute la giustizia sociale''.