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Primarie bene comune. Chiuso il sipario sul doppio turno del centrosinistra si aprono nuovi scenari

Redazione

Primarie bene comune. Chiuso il sipario sul doppio turno del centrosinistra si aprono nuovi scenari

Lun, 03/12/2012 - 15:46

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Sara Minciaroni

Primarie. Di coalizione, di partito, al primo turno, al ballottaggio. Di centro sinistra o di centro destra. Una cosa è certa, chiuso il sipario su queste due domeniche di tour de force per i volontari, non si smetterà comunque di parlarne.

Bersani ha vinto, ha recuperato in Umbria e soprattutto a Perugia lasciando il sindaco di Firenze indietro di quasi mille preferenze. I dati definitivi saranno resi noti domani ma di dubbi non ce ne sono, il segretario Pd si è portato a casa in Umbria il 51.7% dei voti(36.476) contro il 48,3%(34.045) di Renzi, ricordiamo che al primo turno le cose erano andate diversamente, era prevalso Renzi con il 44,40% (33.676 voti) contro il 42,58% di Bersani (32.294 voti).

La provincia di Perugia è rimasta comunque al “rottamatore” con 27.508 preferenze (erano 27.068 appena sette giorni fa, il 46,55%) contro le 27.047 del segretario del Pd (più di 3000 rispetto alla scorsa settimana, 23.820 voti quando aveva il 40,97%).

La provincia di Terni si è confermata roccaforte del segretario con 9.380 voti (8.474 domenica scorsa, quindi il 47,88%) contro i 6.580 raccolti dal sindaco di Firenze (6.608 al primo turno ovvero il 37,34%).

I capoluoghi vanno a Bersani, a Perugia ha vinto con 7.791 voti (6.490 domenica scorsa, 40,41%) e a Terni con 4.730 pari al 63,5% (al primo turno 4.566). Mentre Renzi, che la volta scorsa aveva prevalso nel capoluogo, ieri ha perso in entrambe le città, rispettivamente, con 6.731 (6.863, 42,73%) e 2.724 (2.717).

Flessione dell’affluenza alle urne rispetto al primo turno, il 7% degli aventi diritto non è tornato al seggio. Si sono recate alle urne 70.521 persone, decisamente meno del primo turno quando, erano state 75mila. Fenomeno da elettorato liquido si potrebbe ipotizzare, oppure risultato di un pubblico che, un po’ influenzato dalla tendenza nazionale, ha stabilito che il suo voto non sarebbe stato utile. Polemiche sulla non ammissione delle richieste di voto, per chi non ha partecipato al primo turno? nemmeno poi tante “c'era un regolamento e a quello ci siamo attenuti – spiegano da Piazza della Repubblica – chi ha avuto intenzione di partecipare alle primarie è stato agevolato in tutti i modi. Bastava volerlo fare sin dall'inizio”.

Il peso di Sel “La vittoria di Bersani in Umbria e il ribaltamento del risultato del primo turno, sono, in buona parte, figli della lealtà dimostrata dagli elettori di Nichi Vendola, che hanno riversato migliaia di voti a favore di Bersani. Lo spelling del voto dimostra infatti che dove il Presidente nazionale di Sel aveva ottenuto un robusto risultato (come nei grandi centri di Perugia, Terni e Foligno) il segretario del Pd ha superato Renzi o ha migliorato nettamente la sua posizione. Sinistra Ecologia Libertà si dimostra quindi fondamentale, indispensabile e decisiva per la costruzione di un nuovo centrosinistra anche nella nostra regione. Le primarie ci consegnano però una realtà nuova, nella quale il nostro elettorato e i cittadini chiedono un grande cambiamento. Spetta alle forze politiche di centrosinistra e soprattutto al Pd dare una risposta coerente alle crescenti esigenze della popolazione. Questo vuol dire affrontare in maniera definitiva il problema della questione morale, abbandonando le pratiche consociative e producendo progetti di governo che mettano al centro i problemi del lavoro, dell'ambiente e dei diritti”. Lo dice Gigi Bori e alla luce dei dati non si stenta a dargli ragione.

I renziani, sono stati loro a prendere per primi la parola questa mattina nella sede di Piazza della Repubblica, all’ombra di quella che fu la Quercia hanno rimarcato l’importanza del voto primo turno. “Attendiamo segnali importarti dai vertici del Pd e da Bersani perché ci sentiamo depositari di un patrimonio di sensibilità e voglia di cambiamento che non si può ignorare. I primi a capire questa forza espansiva devono essere i dirigenti del partito. Se non ne terranno conto – ammonisce il rottamatore Domenico Caprini – ci saranno conseguenze politiche che a oggi non vogliamo nemmeno immaginare”. Non le immaginano forse, o forse si, dato che in seconda battuta spiegano che da domani i comitati continueranno a lavorare, decadute le cariche organizzative i comitati non se ne andranno con un colpo di spugna. Comitati che vanno, comitati che restano.

I bersaniani a distanza di un’ora sottolineano che per loro i comitati sono invece sciolti da questo momento, che il dato regionale non ha il valore che strumentalmente si tende a dargli e che comunque in Umbria ha vinto il segretario. Insomma, a parte qualche buon paio di scarpe consumato in questa settimana per recuperare terreno, il lavoro inizia adesso per costruire un progetto di governo nazionale. “Il ballottaggio non è un congresso”, infatti no, per quello ci sarà tempo l’anno prossimo. Nel frattempo ci si dovrà confrontare con la voglia di cambiamento “”Il governo del paese ci aspetta c'è bisogno di energia di tutti. Quindi chiedo ai miei coetanei di non tirarsi indietro”, queste le parola di Giacomo Chiodini, al suo fianco anche Anna Ascani “E’ doveroso adesso parlare ai renziani, ma nel Pd siamo una cosa sola”.

Quante primarie. Un termine a serio rischio di inflazione, chiuse quelle di centro sinistra è evidente che da domani si inizierà a parlare di quelle del Pdl, ci saranno, non ci saranno, questo è il dilemma. E nel centro destra è motivo di vera angoscia, sono loro stessi a dirlo, “questo tira e molla sulle primarie ci angoscia e ci distrugge. Urge una immediata presa di posizione altrimenti, oltre alla residua credibilità politica, potremmo perdere anche la nostra dignità personale”. Lo dice il consigliere comunale di Perugia Baldoni “Ora, come non mai, sarebbe opportuno non fare le primarie. A questo punto il nostro candidato Leader dovrebbe essere politicamente istituzionale, Berlusconi o Alfano”.

Nome diverso stesso principio. Chi di comunicazione se ne intende come il leader del M5S, gli ha già cambiato nome, le chiama “parlamentarie”. Grillo propone il voto on line per scegliere i candidati in previsione del permanere del Porcellum, ma attenzione potranno votare solo i tesserati “grillini”, dure prove di democrazia. E soprattutto dure prove di resistenza. Chi visionerà le 1400 candidature con video di presentazione da tre minuti l’una? Pochi giorni per passare 70 ore davanti ad un pc. Buona fortuna.

Ancora primarie. Diciamolo ancora, come un mantra: primarie. Il renziano umbro per antonomasia si fa avanti. Marco Vinicio Guasticchi propone le primarie per i parlamentari. “Dopo la giornata del ballottaggio, oggi siamo con Pierluigi Bersani e con il Pd per lavorare insieme in vista delle elezioni politiche. Lavoreremo insieme tenendo conto di questo storico risultato che ha dimostrato l’importanza delle primarie che chiediamo per tutti i livelli istituzionali, a partire dai parlamentari. Una richiesta che facciamo da sempre e che oggi, anche alla luce del risultato emerso in Umbria dove i dati stanno a dimostrare il buon lavoro svolto, si rivelano essere uno strumento di autentica democrazia che è servito anche a dare impulso e nuovo slancio al partito”. Elettori non riponete le matite e casomai portate una brandina.

I risultati per comune:

Monte Santa Maria Tiberina Bersani 41, Renzi 39.
Vallo di Nera Bersani 35, Renzi 8.
Lisciano Niccone Bersani 79, Renzi 29.
Pietralunga Bersani 125, Renzi 290.
Costacciaro Bersani 27, Renzi 58.
Paciano Bersani 95, Renzi 100.
Panicale Bersani 292, Renzi 276.
Piegaro Bersani 60, Renzi 56.
Norcia Bersani 120, Renzi 73.
Cascia, Monteleone, Poggiodomo Bersani 101, Renzi 78.
Preci Bersani 29 Renzi 12.
Sant’Anatolia di Narco Bersani 23, Renzi 20.
Scheggia e Pascelupo Bersani 35, Renzi 63.
Sellano Bersani 44, Renzi 24.
Acquasparta Bersani 122, Renzi 129.
Attigliano Bersani 46, Renzi 38.
Avigliano Umbro Bersani 68, Renzi 49.
Monteleone d’Orvieto Bersani 71, Renzi 112.
Parrano Bersani 66, Renzi 21.
Penna in Teverina Bersani 38, Renzi 14.
San Venanzo Bersani 157, Renzi 77.
Baschi Bersani 159, Renzi 86.
Calvi dell’Umbria Bersani 46, Renzi 22.
Giove Bersani 86, Renzi 43.
Guardea Bersani 74, Renzi 29.
Lugnano in Teverina Bersani 25, Renzi 62.
Citerna Bersani 33, Renzi 65.
Fossato di Vico Bersani 61, Renzi 54.
Giano dell’Umbria Bersani 102, Renzi 119.
Spello Bersani 345, Renzi 355.
Monte Castello di Vibio Bersani 52, Renzi 31.
Assisi Bersani 589, Renzi 630.
Bettona Bersani 123, Renzi 118.
Campello sul Clitunno Bersani 53, Renzi 55.
Nocera Umbra Bersani 262, Renzi 174.
Gualdo Cattaneo Bersani 489, Renzi 300.
Spoleto Bersani 1.258, Renzi 1.346.
Deruta Bersani 156, Renzi 267.
Cerreto di Spoleto Bersani 99, Renzi 24.
Collazzone Bersani 71, Renzi 98.
Gualdo Tadino Bersani 483, Renzi 476.
Montefalco Bersani 181, Renzi 238.
Montone Bersani 134, Renzi 192.
San Giustino Bersani 431, Renzi 650.
Sigillo Bersani 103, Renzi 143.
Fabro Bersani 170, Renzi 350.
Montecastrilli Bersani 219, Renzi 169.
Montecchio Bersani 53, Renzi 33.
Stroncone Bersani 67, Renzi 79.
Marsciano Bersani 868, Renzi 906.
Città di Castello Bersani 1.545, Renzi 2.413.
Foligno Bersani 2.055, Renzi 1.475.
Orvieto Bersani 965, Renzi 747.
Torgiano Bersani 208, Renzi 242.
Perugia Bersani 7.791 (53,65%), Renzi 6.731 (46,35%).
Gubbio Bersani 997, Renzi 1.327.
Todi Bersani 518, Renzi 539.
Passignano Bersani 275, Renzi 224.
Tuoro sul Trasimeno Bersani 175, Renzi 347.
Sangemini Bersani 188, Renzi 128.
Umbertide Bersani 1.803, Renzi 1.335.
Castiglione del Lago Bersani 845, Renzi 977.
Magione Bersani 657, Renzi 692.
Città della Pieve Bersani 474, Renzi 560.
Castel Ritaldi Bersani 84, Renzi 178.
Corciano Bersani 711, Renzi 1.103.
Amelia Bersani 347, Renzi 178.
Narni Bersani 856, Renzi 522.
Terni Bersani 4.730 (63,5%), Renzi 2.724 (36,5%).

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