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PRG Spoleto, raffica di ricorsi al Tar contro la sanatoria

PRG maledetto. Dopo la sospensiva sulla sentenza di annullamento concessa dal Consiglio di Stato in attesa della pronuncia della Cassazione, e la delibera di sanatoria approvata dal consiglio comunale nell’aprile scorso, la nuova amministrazione deve fare i conti con i ricorsi di 5 privati cittadini e di una nota azienda del territorio che si sono appellati al TAR proprio contro la proposta di sanatoria dello strumento urbanistico.

Legge regionale – Un documento licenziato dalla giunta Benedetti il 7 aprile scorso e approvato dal consiglio comunale tre giorni dopo, che recepiva le linee guida dettate meno di una settimana prima dalla Regione Umbria con un’apposita legge regionale. Una legge che, in sostanza, consentiva ai comuni che avevano avviato l’iter di approvazione del PRG prima del 2005 di esprimere la valutazione di compatibilità sismica entro il 31 dicembre 2014. “L’espressione di tale giudizio – si legge nella norma – conferma in via retroattiva la validità del PRG e di tutte le varianti successive”.

Iter “sanato” – Una “sponda” fondamentale per il comune di Spoleto e le altre città umbre alle prese con problematiche analoghe. Era stata infatti proprio la valutazione di compatibilità sismica, rilasciata oltre i termini previsti dalla legge e non da un organo terzo, a determinare l’accoglimento da parte del TAR dei ricorsi notificati da quattro privati cittadini nel 2008. All’amministrazione Benedetti era dunque bastato far proprie le valutazioni di compatibilità contenute nel parere favorevole espresso il 10 marzo del 2014 dalla Commissione per la qualità architettonica e del paesaggio per approvare in consiglio comunale, con 16 voti favorevoli, la delibera di sanatoria.

Nuovi ricorsi – Ora, a contestarla con una raffica di nuovi ricorsi al TAR sono le stesse persone che si erano rivolte alla giustizia amministrativa nel 2008, a cui si sono aggiunti Sandro Zengoni, titolare dell’omonimo ristorante in località Napoletto e da anni in “guerra” con l’amministrazione comunale per via dei presunti abusi edilizi che insistono sul terreno di sua proprietà, e l’azienda Italmatch Chemicals, che già nel 2013 si era vista accogliere dal TAR un ricorso contro la delocalizzazione prevista nella parte operativa del PRG.

Attivato ufficio legale – A questi ricorsi il comune, “ritenuta l’infondatezza delle pretese avanzate dai ricorrenti”, ha replicato costituendosi in giudizio e dando mandato al coordinatore dell’ufficio legale di conferire l’incarico della difesa ad uno o più avvocati, una volta valutate le specifiche esigenze difensive.

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