Jacopo Brugalossi
Non bastava la crisi, che già ha messo a dura prova il settore edile in tutta l’Umbria. A ridurlo letteralmente in ginocchio, a Spoleto, ha contribuito non poco la recente bocciatura del Piano Regolatore Generale del comune, che di fatto ha bloccato numerosi cantieri e fatto lievitare le ore di cassa integrazione ordinaria e straordinaria. Esempio simbolo è il cantiere del Querceto, in località Fabbreria, dove la società Dallas srl ha bloccato di colpo i lavori all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato con la conseguenza che 10 operai delle due ditte che stavano effettuando i lavori si trovano ora in cassa integrazione ordinaria.
“Profondo rosso” – I dati resi noti dalla Cassa Edile di Perugia sul territorio provinciale sono da “profondo rosso”. Il monte salari è sceso, dal dicembre 2013 al gennaio 2014, di quasi un milione di euro (da 7,1 a 6,2). Si attestano a 6.127 i lavoratori iscritti alla Cassa, circa 600 in meno rispetto alla fine del 2013, e in calo ci sono anche le imprese iscritte: 1470 contro le quasi 1700 di pochi mesi fa. Oltre 200 aziende che hanno chiuso i battenti, e un gran numero di dipendenti che ha perso il posto di lavoro. Una “fotografia” che, con le dovute proporzioni numeriche, inquadra in modo piuttosto verosimile anche il territorio spoletino.
CIG alle stelle – A parte alcune aziende in controtendenza, che grazie al mercato estero stanno aumentano i propri fatturati e non sono dovute ancora ricorrere agli ammortizzatori sociali, a Spoleto c’è un grande numero di imprese in sofferenza che già hanno messo i propri dipendenti in cassa integrazione, prime fra tutte le piccole imprese artigiane. Ma la crisi ha colpito anche colossi come la Cementir di Sant’Angelo in Mercole dove, a quanto dichiarato oggi in conferenza stampa da Cristian Benedetti della Fillea-Cgil, a breve dovrebbero venire aperte le procedure per la cassa integrazione a rotazione di tutti e 103 i dipendenti (tra centro ricerche e stabilimento).
“Intervenga la Regione” – Tornando al Prg, l’auspicio della Fillea-Cgil è quello che nel giro di un paio di mesi la Regione Umbria possa mettere una pezza alla situazione di Spoleto (e degli altri comuni nella stessa situazione) attraverso una apposita legge che sani quanto costruito dal 2008 ad oggi, divenuto formalmente nullo dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato. In questo modo i cantieri bloccati potranno rimettersi in moto e le ditte tornare a lavorare a pieno regime. “Senza contare – ha aggiunto Benedetti – che tante imprese vantano crediti nei confronti del comune e di alcune aziende partecipate. Sbloccare questi fondi e ridare liquidità alle aziende dovrebbe essere una priorità”.
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