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PREZZI PAZZI AL SUIC, RINNOVARE O PROROGARE LA CARTA D'IDENTITA' DIVENTA UN'INCOGNITA

Jacopo Brugalossi

Un caso a dir poco singolare quello capitato recentemente ad un cittadino spoletino, che ha segnalato a TO® (con tanto di dubbio ironico/amletico, vedi foto) l’“esperienza” vissuta allo Sportello del Cittadino, dove si era recato per rinnovare le carte d’identità sua e della figlia, da poco scadute. Aspettandosi di dover pagare 5 euro, come regola vorrebbe nel Comune di Spoleto, è rimasto di stucco quando ha constatato che sul retro della sua nuova Carta d’Identità c’era scritto “euro 9,50”. Dopo aver chiesto spiegazioni all’incaricato, questi ha ammesso l’errore formale, andando poi a consultarsi con un collega sul da farsi. Da non credere al responso: ormai il documento era stato emesso e quei 9,50 euro dovevano essere pagati. Cercando di mantenere la calma, il malcapitato ha proposto una compensazione economica, chiedendo di poter pagare il documento della figlia 50 centesimi, per arrivare così alla cifra esatta di 10 euro. Niente da fare anche in questo caso, il documento della figlia andava pagato per intero. Altri 5 euro quindi, così come doveva apparire nominalmente sulla carta.
Nonostante l’episodio sia già di per se, diciamo “curioso”, il pensiero “stupendo” che legittimamente si insinua è ancor più inquietante. Cosa sarebbe successo se la “vittima” non si fosse accorta dell’errore? Esiste un criterio di discrezionalità nell'applicazione del prezzo? O piuttosto non esiste un regolamento di contabilità spiccia per compensare gli eventuali errori degli operatori, magari con una vetusta ma sempre efficace “nota di credito”? Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire come funzionano le cose.
IL DECRETO LEGGE – L’operazione di rinnovo del documento d’identità è, almeno in teoria, un’operazione semplice e veloce. Dovrebbe esserlo diventato ancor di più dopo il Decreto Legge n.112 del 25 giugno 2008, che ha raddoppiato il periodo di validità del documento portandolo da 5 a 10 anni.
LA CIRCOLARE DEL MINISTERO – Il Ministero dell’Interno, nel giorno successivo al Decreto, ha emesso una circolare che spiega che nel caso di primo rilascio del documento d’identità si apporrà automaticamente la scadenza decennale, mentre per tutte le Carte con scadenza quinquennale a far data dal 26 giugno 2008, i Comuni procederanno con la convalida del documento originario per ulteriori 5 anni, apponendo sul documento stesso la seguente apostilla: “Validità prorogata ai sensi dell’art. 31 del D.L. n.112 fino al…”
LA REGOLA LOCALE – Controllando nel sito internet del Comune di Spoleto, la situazione sembra perfettamente in linea con i dettami ministeriali. Nel portale istituzionale infatti, relativamente al tema demografico, si legge che “I titolari di carta di identità in buono stato e che compia la scadenza quinquennale a far data dal 26/06/2008 potranno recarsi, muniti del documento medesimo, presso i punti di erogazione del servizio per l’apposizione gratuita di un timbro senza portare le 3 foto necessarie invece nel caso di rinnovo del documento”. E’ chiaro, quindi, che in questo caso non si deve pagare nulla!
Si legge, inoltre, che “A norma dell’art. 291 del R.D. n. 635/1940 l’emissione del duplicato della carta di identità avviene nella sola ipotesi di smarrimento della stessa (ipotesi a cui si può equiparare quella della sottrazione furtiva e del deterioramento); pertanto, non si procede al rilascio di nuova carta di identità quando sia cambiata la residenza, la professione e lo stato civile”. Infine, il Comune indica in 5 euro il prezzo da pagare per il rilascio di una nuova Carta d’Identità e in 9,50 euro il prezzo per un duplicato che, vale la pena sottolineare ancora, va rilasciato solo nei casi di documento smarrito, rubato o particolarmente deteriorato.
I CASI SOSPETTI – Alla luce di tutto ciò, TO® ha condotto una breve indagine su alcune Carte d’Identità rinnovate dopo l’entrata in vigore del Decreto Legge n.112 del 2008, che legittimerebbe qualche dubbio sull’applicazione dei prezzi. Oltre al caso citato in apertura di articolo, ne seguono altri due degni di nota.
Il primo è quello di un giovane recatosi al SUIC per prorogare la validità della sua Carta d’Identità, che non avrebbe utilizzato per l’espatrio in quanto possedeva già il Passaporto. Sarebbe quindi bastato il semplice timbro di proroga gratuito, ma nei fatti non è andata proprio così. Non solo l’addetto ha emesso una Carta d’Identità nuova, ma ha anche applicato il prezzo più alto del tariffario: gli ormai famigerati 9,50 euro.
Ma la storia si è ripetuta anche in un'altra occasione, quando è stato rilasciato un documento nuovo al costo di 9,50 euro ad una donna che sul momento ha pagato senza fare obiezioni ma che, tornata al SUIC alcuni giorni dopo per altre ragioni, ha chiesto informazioni sull’insolito prezzo della sua Carta d’Identità ad un incaricato di sua conoscenza, il quale non ha potuto far altro che confermare l’errore del suo collega. Una storia già vista.
L’ultimo capitolo dell’epopea Carta d’Identità risale ad una decina di giorni fa, quando TO® ha raggiunto telefonicamente lo Sportello del Cittadino per dissolvere questa fitta cortina di nebbia, chiedendo informazioni per il rinnovo di una Carta d’Identità. Risultato: chi era all’altro capo del telefono si è pronunciato con un “mi sembra costi 5 euro”, che confermerebbe la solita incertezza nell’applicazione dei prezzi.
Concludiamo con un consiglio spassionato a chi deve rinnovare la Carta d’Identità. Prima di entrare al SUIC controllate di avere in tasca almeno 9,50 euro. Più altri 5 và, non si sa mai.

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