Categorie: Cronaca Spoleto

Presunte molestie su ragazzina, Cassazione annulla il proscioglimento di un medico spoletino

Prende una piega inaspettata per molti – non di certo per il legale difensore della parte offesa – la vicenda giudiziaria che ha per protagonista un medico di Spoleto sospettato di aver molestato sessualmente una ragazzina minorenne ma prosciolto dalle accuse all’indomani dell’udienza preliminare sostenuta di fronte al Gup, il quale dichiarò il non luogo a procedere poiché il fatto non sussisteva.

Ricorso accolto – Il mancato utilizzo dell’incidente probatorio e la presunta esistenza di rilevanti elementi probatori a carico dell’imputato indussero il difensore della giovanissima, l’avvocato Leonardo Romoli del foro di Perugia, a presentare un ricorso alla Corte di Cassazione, che con sentenza n. 13018 del 2013 i giudici Teresi (presidente) e Graziosi (estensore), su richiesta del procuratore generale Mazzotta, hanno accolto completamente, dichiarando che “il gup ha travalicato i limiti della sua cognizione, valutando la pretesa inadeguatezza degli elementi probatori a carico dell’imputato, senza tenere conto della loro natura e pertanto della loro conformazione non irreversibile, ma anzi suscettibile di evoluzioni e precisazioni nell’ambito del dibattimento”.

Nuova udienza – L’accoglimento del ricorso rappresenta, secondo lo stesso avvocato Romoli, “la bocciatura di una sentenza apparsa da subito incomprensibile ed ingiustificata, ma soprattutto mortificante per la persona offesa, mai sentita né dal PM né dallo stesso Gup”. Stando alle parole della difesa, alle dichiarazioni rese dalla minore all’indomani delle presunte molestie ricevute si potrebbero aggiungere ulteriori elementi di prova che debitamente approfonditi ed integrati potrebbero portare alla condanna del professionista. Non appena il fascicolo processuale rientrerà dalla Suprema Corte l’avvocato Romoli solleciterà all’ufficio Gip/Gup la fissazione di una nuova udienza preliminare. (Jac. Bru.)

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