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Preso il palpeggiatore seriale a Perugia / E’ un pasticcere 46enne

Ha seminato il panico tra le donne e le ragazze di Perugia per ben due anni: è il cosiddetto “palpeggiatore seriale”, che dal 12 marzo 2012 al 28 giugno 2014 ha colpito indistintamente, pedinando e poi violentando donne tra i 50 ai 20 anni. Polizia e carabinieri, dopo un’operazione congiunta, sono riusciti ad arrestarlo questa mattina. L’uomo, un perugino di 46 anni, pasticcere residente a Sant’Andrea delle Fratte, coniugato e con delle giovani figlie, è ora rinchiuso in carcere a Capanne, accusato per violenze sessuale e continuata, lesioni aggravate e continuate.

Una “condotta seriale” – Sono ben 42 gli episodi imputabili al palpeggiatore seriale perugino: di fatto ne risultano 50, ma chissà quante donne, per paura o per vergogna, non hanno denunciato il fatto alle forze dell’ordine. L’uomo “entrava in azione” soprattutto nelle prime ore del mattino, quando ragazze e donne prendevano i mezzi pubblici per recarsi sui posti di lavoro, o all’università. Come detto, le vittime erano donne di età compresa tra i 50 anni ai 20, mentre gli episodi si sono verificati tutti nel centro storico, tra Corso Garibaldi, le vie periferiche di Corso vannucci, la zona Pellini, Elce e quella universitaria. L’uomo, italiano, dall’accento perugino, pedinava da dietro lesue vittime, le afferrava da dietro, le palpeggiava nelle parti intime, per poi fuggire o allontanarsi velocemente. A destare sospetto l’abbigliamento e la camminata, un pò claudicante, a causa del suo diabete. Un fatto poi riscontrato anche durante l’interrogatorio condotto dalle forze dell’ordine. A marzo 2014 la prima identificazione. Le donne durante il riconoscimento hanno ricordato come l’uomo indossasse il suo k-way blu, il woolrich nero, le scarpe da ginnastica, il cappello da baseball o di lana, la sciarpa di lana.

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Il pasticcere, che 20 anni fà era già stato incriminato per violenza sessuale (accusa che però non si era poi concretizzata) aveva un laboratorio di pasticceria fino a marzo nella zona di Ferro di Cavallo, che si è poi recentemente trasferito a Pila. Ogni giorno si recava in centro storico per le consegne nel bar e negli esercizi commerciali, e faceva anche volantinaggio per il proprio laboratorio. Conosceva dunque il centro storico perfettamente, al quale accedeva anche tramite i varchi della ztl con il suo Fiat Doblò. Il suo lavoro poi gli forniva un certo alibi. Di solito il pasticcere colpiva una singola donna, ma si sono registrate due violenze simultanee, dunque 4 persone colpite, tutte studentesse. Di solito inoltre si macchiava di più violenze nella stessa mattinata. E’ inoltre accusato di lesioni in quanto in un caso una donna ha riportato alcune ferite, ed è poi stata giudicata guaribile in 30 giorni.

Le indagini – Le indagini condotte da carabinieri e polizia si sono dunque concetrate nelle zone in cui l’uomo colpiva, nelle prime ore della mattinata. Alcune poliziotte si sono inoltre offerte come esca. L’attività capillare sul territorio è stata condotta tramite il controllo dei varchi di accesso, il confronto con le bolle di consegna e le celle agganciate dal telefonino, attraverso il riconoscimento da parte delle vittime. L’ultimo episodio di violenza è stato il 28 giugno 2014. A quel punto, una volta capito che i sospetti ricadevano su di lui, l’uomo non è più tornato a colpire.

Il Pubblico Ministero Dott.ssa Gemma Miliani, ha condiviso le tesi investigative dei carabinieri e ha richiesto al giudice di emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

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