di SEL Umbria
La proposta di Legambiente, di eleggere Walter Ganapini alla presidenza della VUS spa, è forse l’ultima occasione per rispondere positivamente alla volontà popolare espressa nei referendum sui beni comuni e mettere VUS in condizione di far fronte alla propria missione, che non è di regolare lo scontro tra territori, partiti, correnti e gruppi di potere, ma di erogare servizi all’altezza dei bisogni dei cittadini, in maniera efficace e ad un costo equo.
Sinistra ecologia e libertà ha ripetutamente segnalato, nei mesi scorsi, le difficoltà e i problemi dell’azienda, primo tra tutti il drammatico ritardo dei nostri territori nella raccolta differenziata dei rifiuti. Ma al tempo stesso ha sempre voluto scommettere sulla possibilità di venirne a capo, con un salto di qualità nel management, nell’organizzazione del lavoro, nell’impegno e qualificazione dei dipendenti, nel contributo degli stessi cittadini. Questa svolta ha però bisogno di una nuova guida, e Walter Ganapini può assicurarla: è competente, è esperto, ha una cultura ambientalista, conosce la situazione locale, è indipendente da condizionamenti partitici e correntizi. Non a caso il suo nome ha suscitato commenti e prese di posizione favorevoli in tutti coloro che si sono pronunciati fino ad ora.
Bisogna dare una guida sicura e innovativa alla VUS, e bisogna farlo ora: prima che la situazione della discarica di S. Orsola divenga insostenibile e l’emergenza finisca per legittimare anche le scelte più discutibili, a partire dalla costruzione di un mega-inceneritore. Grave sarebbe dunque la responsabilità dei sindaci del territorio se scegliessero di non scegliere, rinviando ogni decisione e lasciando andare alla deriva VUS spa, in una mediocre replica locale della grottesca vicenda di Bankitalia.
Infine, nel ringraziare Legambiente per l’opportunità di buona politica che offre al nostro territorio, rivolgiamo un appello ai partiti del centrosinistra – a partire dal Pd che in tutta la vicenda ha una responsabilità di primissimo piano – perché escano dal silenzio e dall’immobilismo. E ai movimenti della società civile, agli ambientalisti, ai cittadini attivi e responsabili perché facciano sentire alla politica il peso del proprio sguardo ed il suono della propria voce.