Visita illustre, questa mattina (7 gennaio), alla mostra “Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo”, aperta al pubblico fino a domenica 9 gennaio. Alla Pinacoteca tifernate è infatti arrivata la Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, accompagnata dall’assessore alla Cultura e Turismo Paola Agabiti.
Appena scesa dall’auto, prima della visita, la governatrice si è però imbattuta in un presidio degli Stop Green Pass Altotevere e Fronte del Dissenso, guidati dall’ex consigliere regionale Gianluca Cirignoni. Quest’ultimo si è rivolto alla Tesei criticando l’appoggio ella Presidente e del suo partito “ad un Governo che sta togliendo i diritti agli italiani, costretti ad essere vaccinati forzatamente con atti incostituzionali e illegali”. La numero uno della Giunta regionale ha però varcato l’antico cancello del giardino di Palazzo Vitelli senza replicare.
Subito dopo questo fuori programma è stata accolta dal vicesindaco Giuseppe Bernicchi, dagli assessori Michela Botteghi, Letizia Guerri e Benedetta Calagreti e dalla Professoressa Laura Teza, curatrice della mostra assieme alla professoressa Marica Mercalli. Presenti anche il Presidente del Consiglio Comunale Luciano Bacchetta, il sindaco di Citerna Enea Paladino e i consiglieri regionali Valerio Mancini e Manuela Puletti.
“A poco più di 500 anni dalla morte di Raffaello, l’Umbria ha ospitato una straordinaria mostra che ripercorre con dovizia di particolari le esperienze che il pittore, allora 17enne, visse a Città di Castello. – ha dichiarato Tesei a margine della visita – L’esposizione si giova di un rinnovato percorso realizzato grazie ai fondi Por Fesr 2014-2020, diretti a interventi di adeguamento per la fruizione post-Covid degli istituti culturali. Questo valorizzerà ancor di più Palazzo Vitelli alla Cannoniera, permettendo al visitatore di poter apprezzare le opere e la bellezza della sede che le ospita. Ringrazio gli organizzatori e tutti coloro che hanno ideato e messo in scena una mostra che rimarrà negli annali della nostra regione”.
“Abbiamo voluto celebrare anche in Umbria il quinto centenario dalla morte di Raffaello Sanzio con iniziative di grande prestigio, dato che l’illustre pittore di Urbino proprio qui a Città di Castello ha vissuto il suo periodo di formazione – ha poi aggiunto Agabiti – Visitando oggi la mostra posso dire che il suo allestimento ha saputo cogliere in pieno l’obiettivo che ci eravamo posti: non solo ‘mostrare’ ed esaltare l’opera del giovane Raffaello, ma inserirla nel contesto umbro ed in particolar modo in quello del territorio tifernate attraverso un percorso che racconta gli anni in cui esso diventa maestro autonomo”.
Numeri importanti hanno caratterizzato finora lo svolgimento della mostra, nonostante il periodo difficile. Sono infatti stati superati 4300 accessi dall’inizio dell’esposizione ad oggi, di cui 251 nella sola giornata di ieri (giovedì 6 gennaio). “Un numero importante a conferma della qualità della proposta, valorizzata dalla cornice di Palazzo Vitelli – ha dichiarato il vicesindaco Bernicchi – Anche in questo periodo di misure rafforzate contro il Covid, abbiamo continuato a promuovere in sicurezza la città, seguendo tutte le disposizioni in materia di contenimento della pandemia, attraverso i suoi beni culturali ed eccellenze artistiche”.
Inoltre in questi ultimi giorni, alcuni artigiani della città, Bottega Orafa Bartoccioni, Ceramiche Noi, Tela Umbra, hanno tributato il loro omaggio alla mostra e a Raffaello con realizzazioni di grande effetto, collocate nella Sala d’onore dove la Bottega Tifernate di Stefano e Francesca Lazzari ha quasi ultimato la riproduzione dello Sposalizio, che rimarrà in Pinacoteca: “Su un’idea della curatrice Laura Teza, stiamo mobilitando le eccellenze artigianali della città, per creare un filone di oggettistica ispirato all’arte, ai colori e allo stile di Raffaello, che promuova l’illustre tradizione dell’arte di Città di Castello e alimenti un circolo virtuoso dove il passato artistico e il presente dell’artigianato di pregio si alimentino a vicenda” hanno aggiunto gli assessori Botteghi, Guerri e Calagreti.