Categorie: Cronaca Perugia

Presi in ostaggio dalla puzza, a Villa Pitignano i cittadini insorgono

Sono decine e decine le famiglie prese in ostaggio dal fetore che proviene da un’ azienda per il compostaggio a Villa Pitignano. Questa azienda trasforma i rifiuti in ammendati per agricoltura lascia tutto il materiale che diventerà fertilizzante a cielo aperto, movimentandolo meccanicamente per le varie fasi di lavorazione.

Una mozione presentata in Comune- I consiglieri comunali Sauro Bargelli e Simona Brugnoni del Pd hanno presentato una mozione urgente sul tema spiegando come anche le variazioni climatiche influiscano sul materiale per il compostaggio producendo un odore nausebondo che si propaga in tutto il territorio circostante interessando le frazioni di Villa Pitignano, Ponte Felcino e Bosco. Un fenomenoc he negli ultimi 10 anni avrebbe assunto dimensioni sempre crescenti portando la cittadinanza all'esasperazione. Cittadini insomma letteralmente presi in ostaggio dal una puzza che ne condiziona anche la vita sociale.

L'intenzione di delocalizzare- Nel dispositivo dei due consiglieri si legge anche che l'azienda avrebbe già manifestato l'intenzione di delocalizzare ma che comunque i tempi minimi per questa operazione potrebbero essere anche di due o tre anni. Per questo si chiede al Comune di verificare che i risultati dei controlli effettuati dal Noe e dall'Arpa per essere sicuri che siano stati rispettati i permessi rilasciati dalla Provincia e dal Comune, soprattutto in merito ai volumi di materiale che ogni giorno arriva presso l'azienda. Soprattutto si chiede una verifica dello stato di eventuale inquinamento della falda acquifera sottostante e le eventuali contaminazioni del fiume Tevere.

Preoccupata anche l'Idv- “Non potete immaginare che livelli di maleodoranti esalazioni provengano da quel materiale e si diffondono per tutta Villa Pitignano, arrivando a colpire fino a Ponte Felcino e Bosco- a parlare è il cooridnatore cittadino IdV di Perugia Franco Granocchia- Un fenomeno che dura da dieci anni e che ultimamente soprattutto con le stagioni più calde assume dimensioni ai limiti della vivibilità. Non è più possibile stare fuori all’aria aperta e la vita sociale viene meno. Un via vai di camion poi, che trasporta il materiale per il compostaggio, sparge fetore ad ogni passaggio. E’ tempo che si prendano provvedimenti, invito chi di dovere a compiere un sopralluogo sul posto, io l’ho fatto e vi assicuro che la protesta dei cittadini è fortemente comprensibile, più ci si avvicina al perimetro dell’azienda e più si riesce a stento a trattenere la nausea. E’ una vera emergenza”.