Città di Castello

Presepe nelle scuole, dibattito in Consiglio comunale

Il presepe nelle scuole: sì o no? Se n’è parlato nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Città di Castello dove Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha presentato un’interpellanza sull’argomento.

Chiedo che il sindaco – ha esordito il consigliere di opposizione – tuteli un simbolo culturale dal relativismo e dal laicismo che ci imponiamo nelle dichiarazioni del politicamente corretto. Il presepio sembra che non si possa mettere a scuola: magari perché ci sono alunni mossi da impeti spirituali, ma non mi risulta. Gli islamici non sono offesi dal presepio e se qualcuno lo fosse sarebbe per la cultura della jihad, orientata alla conquista. La religione islamica non è contraria la Cristianesimo, si pone in maniera parallela ma non antitetica. Chiedo che il Comune si attivi per salvaguardare questa parte della nostra cultura”.

Il sindaco Luciano Bacchetta ha risposto che “l’occasione è giusta per ribadire il successo della XX Mostra dei presepi di Città di Castello, che quest’anno offre più sedi espositive e al quale il Comune contribuisce in modo significativo. L’obiettivo è valorizzare questa arte che nasce dalla nostra storia. Come sindaco ho condiviso questo evento a Palazzo Marino a Milano, a Perugia nel Palazzo di Piazza Italia e in altri contesti. Io credo che il presepe vada al di là dell’aspetto religioso. E’ la storia la vera tradizione natalizia. Promuovere quest’arte è un dovere più che un piacere. L’argomento del presepe nelle scuole è più delicato: non è un’arma ma un messaggio di fratellanza e di pace universale, un’apertura al dialogo. Comunque sensibilizzerò i dirigenti scolastici ma non possiamo naturalmente imporre niente”.

Arcaleni (Castello Cambia) ha specificato che “il presepio è una tradizione non solo cristiana ed è simbolo di pace. I magi e i pastori non erano certo occidentali. Bene sensibilizzare le scuole ma riportare in Consiglio un riscontro statistico dei presepi fatti nei vari plessi assume un tono minatorio e improprio: le scuole hanno autonomia e libertà di insegnamento tutelata dalla Costituzione”. Gasperi (M5S) ha parlato invece di “una filosofia nuova, legata alle diatriba crocifisso sì o no, presepe sì o no ma trovo che sia fondamentale monitorare la voglia di cambiamento. Non nascondiamoci dietro i paroloni: libertà di insegnamento sacrosanta ma è importante come viene interpretata. Indirizzare le menti giovani verso una certa ideologia non va bene. L’insegnante deve essere imparziale”.

Nella replica Lignani ha dichiarato: “Per l’anno prossimo proponiamo un presepe nelle scuole tifernati. Il censimento sui presepi deriva dal fatto che nell’ultimo anno si è parlato del tema di storia alla maturità, di educazione civica. Non voglio fare schedature ma riflettere. Alcune informazioni non servono per reprimere ma per prevenire l’appiattimento culturale. Se prescindiamo avremo persone preparate su aspetti tecnocratici e scoperti su quelli che formano una coscienza critica. La mia cultura è definita intollerante ma il presepio può essere il modo per parlare dello scomunicato Federico II, che riprese Gerusalemme e al Papa non piacque. Il presepe serve a sviluppare dibattito e coscienza critica”. Il sindaco ha infine aggiunto: “L’anno prossimo gli Amici del presepio hanno in animo un concorso nelle scuole per il presepe migliore. Le cose vanno viste in positivo: i nostri presepisti artigianali hanno bisogno di successori, è necessario un ricambio”.