E’ in programma per domani, sabato 1° febbraio ‘20, la presentazione del Volume degli atti del Convegno del 2018 “Città della Pieve ed il territorio in età etrusca” a cura del GAL Trasimeno Orvietano.
“La nostra Città – ricorda in una nota l’Amministrazione comunale – nel 2015 aggiunse un importante “tassello” alla galleria dei suoi tesori: in località San Donnino, in un modo felicemente inaspettato, emerse dalla nebbia del tempo, dopo 2400 anni, una tomba a camera etrusca inviolata. La scoperta suscitò davvero molto interesse, tanto da essere inserita dalla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum tra le 5 scoperte più importanti del 2015 a livello internazionale. La tomba, di età ellenistica, è stata scavata in un mese, sotto l’attenta guida della Sovrintendenza e grazie al lavoro di un gruppo di archeologhe locali ed ha restituito tre urne cinerarie di marmo alabastrino con il coperchio decorato con defunto sdraiato a banchetto e due sarcofagi monumentali, uno in arenaria e uno in travertino, più il corredo. Nel 2018, il Sindaco Fausto Scricciolo e la sua Giunta, in particolar modo, l’Assessore Carmine Pugliese, per valorizzare la scoperta e la ricchezza del patrimonio archeologico pievese, organizzarono un importante Convegno, i cui atti, sono diventati un libro, grazie alla collaborazione e al finanziamento del GAL Trasimeno-Orvietano”.
“Continuando a percorrere la strada già intrapresa in questi anni – conclude la nota – l’Amministrazione si unisce al lavoro già svolto, cercando di rafforzare le collaborazioni e si sta già adoperando per reperire ulteriori fondi per permettere la fruibilità delle ricchezze archeologiche ed artistiche ai nostri cittadini e turisti”.
La presentazione del volume avverrà alle ore 15,30 nella Sala Grande di Palazzo della Corgna. Dopo il saluto del sindaco Fausto Risini e del presidente del Gal Vittorio Tarparelli, interverranno Francesca Caproni (direttore del Gal), Luca Marchegiani (assessore alla cultura), Carmine Pugliese (coordinatore del volume), Giulio Paolucci (Museo civico di Chianciano), Paola Romi (Soprintendenza archeologica dell’Umbria), Andrea Pagnotta e Francesca Bianco (archeologi).
Foto repertorio TO