Assisi

Presentato l’AI Assisi Act | Sottosegretario Barachini: “Manifesto su centralità dell’uomo”

Presentato oggi ad Assisi, al Cortile di Francesco, l’AI Assisi Act, documento nato dalla collaborazione tra Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, Sacro Convento di San Francesco in Assisi, RAI Umbria, Universitá degli Studi di Perugia e Confindustria Umbria, che si pone come obiettivo quello di fungere da vademecum a servizio degli operatori della comunicazione, per un approccio sapiente e corretto di fronte alla grande opportunità che è l’Intelligenza Artificiale. Parteciperanno alla tavola rotonda esperti del campo ed istituzioni che hanno contribuito alla stesura del documento finale.

Qual è il ruolo dell’Intelligenza Artificiale rispetto al fattore umano, considerando le opportunità e gli aspetti contraddittori che questa porta con sé? A che punto siamo oggi come società in tema di inclusione? Quali le sfide, le prospettive, le criticità? Sono le domande a cui si cercherà di dare risposta nell’ultima delle quattro giornate centrali di “CorporalMente”, la decima edizione dell’iniziativa dei francescani.

L’incontro si è aperto con i saluti del sottosegretario all’editoria Alberto Barachini, assente per impegni istituzionali ma che ha voluto portare il suo saluto: “Abbiamo davvero bisogno di impegnarci costantemente, ciascuno nel proprio ruolo, per costruire sponde salde e forti a questo fiume impetuoso, che è l’intelligenza artificiale, che può portare ad una evoluzione virtuosa della società solo se l’uomo resta al centro di questo grande processo innovativo, vigile sulle intenzioni alla base dei modelli di IA, consapevole del suo ruolo di co-creatore nel rispetto pieno del bene collettivo e della necessità di tutelare in anticipo ogni fragilità“, le sue parole.

“Il vostro manifesto etico mette bene in luce, con sapienza e lungimiranza, cosa implichi la centralità dell’uomo nei criteri che devono guidare lo sviluppo e l’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale”, si legge tra l’altro nella lettera. Barachini ha ricordato che “La prima Relazione della Commissione che abbiamo istituito presso il Dipartimento Informazione ed Editoria della Presidenza del Consiglio parte, infatti, dal seguente assunto: ‘La progressiva sostituzione della creatività umana, che si profila all’orizzonte, e le conseguenti ricadute sui livelli occupazionali, vanno guidate mantenendo un approccio antropocentrico’, nella consapevolezza che ‘la tecnologia non è mai neutrale, ma sempre legata al contesto e alle finalità di utilizzo. Nel settore dei media – è l’altro tassello centrale del documento – è centrale il suo impiego responsabile ed etico’, perché ‘nel mondo dell’informazione l’intenzione, lo sviluppo e l’utilizzo dell’innovazione condizionano la natura e la ricezione del messaggio, la percezione del cittadino e il processo di formazione della coscienza collettiva’“.

La formazione in questo senso non è solo un obbligo di legge, ma è un obbligo morale, perché si sviluppi una reale capacità di usare i nuovi sistemi e di farlo con la consapevolezza dei rischi gravi che ciò comporta. Non mi riferisco solo alla grave insidia del deep fake, contro il quale con la Commissione Ai per l’Informazione ci siamo mossi contribuendo a istituire la nuova fattispecie di reato nel disegno di legge che è ora al Senato, ma mi riferisco anche alla violazione del diritto d’autore, alla scarsa verifica delle fonti e, infine, come voi avete saggiamente sottolineato, al rischio di de-skilling“, ha concluso Barachini, invitando a portare la saggezza di San Francesco che ci ricorda che la Ai è un costo per esempio in termini di acqua “Portiamo insieme questa saggezza intorno a noi, “in ogni ambiente, per ricordarci di non idrolatrare mai le macchine, continuando nell’esempio di Francesco, a coltivare il senso del sacro nella contemplazione della natura e, oggi, nella sua difesa“.

L’AI Assisi Act è è nato da progetto di lavoro – cominciato a inizio anno sul tema dell’Intelligenza Artificiale che si pone come obiettivo la creazione di un Manifesto deontologico interdisciplinare contenente delle linee guida per un uso etico e trasparente delle nuove tecnologie. L’Ordine dei Giornalisti ha quindi promosso un dialogo etico tra esperti di diversi saperi, competenze e realtà che sono già state raggiunte dalle nuove possibilità inaugurate dall’intelligenza artificiale.

C’è inoltre l’intenzione di dare vita ad una Academy, un programma strutturato di formazione continua sul tema dell’intelligenza artificiale “Questa prima iniziativa – aveva spiegato Mino Lorusso, presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria – ha messo in luce la complessità del problema ma ha anche sottolineato la reale possibilità di trovare elementi comuni che tutelino la dignità umana. L’obiettivo dell’iniziativa è proprio quello di indirizzare le scelte nell’interesse del singolo e delle collettività. Nelle prossime settimane, chiederemo ai partecipanti dei contributi scritti dai quali emergerà un orientamento comune attorno al quale sviluppare un progetto etico. Fondamentale resta la pluralità dei contributi stessi provenienti dai più svariati settori dell’economia”.