L’identità dei centri storici. Che nella modernità è un problema ancora irrisolto. Ma “che sta, al nostro ente, molto a cuore”. Queste le parole dell’assessore della Provincia alle politiche dei Centri Storici ed all’Urbanistica, Carlo Antonini, nel corso della la presentazione, in conferenza stampa nel Palazzo di Piazza Italia, del progetto di restauro della Chiesa di S. Antonio di Cascia che prevede lavori che interesseranno la facciata, la controfacciata e il piccolo sagrato e saranno realizzati con il contributo della Provincia. L’iniziativa rientra nel quadro dell’impegno dell’Ente a favore dei progetti di riqualificazione dei centri storici e della valorizzazione del patrimonio storico e culturale in essi custodito. “Su questa base – ha aggiunto Antonini – abbiamo deciso di intervenire a suo tempo, mettendo a disposizione delle risorse, seppure modeste, che, nel piano complessivo di tutela e valorizzazione dei numerosissimi nuclei storici, vada appunto a sostenere la riqualificazione strutturale dei monumenti che sono custoditi nei Centri Storici, come, in questo caso, per la stupenda chiesa di Sant’Antonio di Cascia, con lavori che interessano la facciata, la controfacciata e il piccolo sagrato della chiesa stessa”. “Un progetto d’intervento – ha affermato il sindaco di Cascia, Gino Emili – di cui ringraziamo la Provincia, così sensibile alle problematiche della riqualificazione dei centri storici. In questo caso, per il restauro di una chiesa della nostra cittadina che fa parte del circuito museale e contiene, al suo interno, due importantissimi cicli di affreschi”. Al termine della conferenza di presentazione, l’assessore Carlo Antonini ha donato al sindaco Gino Emili la bandiera della Provincia, come atto simbolico dell’impegno intrapreso per la valorizzazione e la riqualificazione dei centri storici del nostro territorio.
La Chiesa è uno degli edifici storici più importanti della città, racchiude al suo interno due importantissimi cicli di affreschi, “Le storie di S. Antonio” del Maestro della Dormitio del sec. XIV e “Le scene della Passione di Cristo” di Nicola da Siena del sec. XV. Sempre all’interno della Chiesa è collocato un organo realizzato nel sec. XVII dall’organaro Luca Neri di Leonessa, strumento musicale di altissimo pregio utilizzato per registrazioni di musica barocca da musicisti italiani e stranieri.