Città di Castello

Presentato in commissione il Pums, “Nel futuro più bici e meno auto”

Presentato alla commissione ‘Assetto del Territorio’ il Pums di Città di Castello (Piano Urbano Mobilità Sostenibile), redatto nell’ambito di Agenda Urbana della Regione Umbra, finanziata dall’Europa per rendere le città più ecologiche, sostenibili, vivibili e “a misura di cittadino e non di auto” ha detto Riccardo Carletti, assessore tifernate al Turismo e Commercio”. Rossella Cestini, assessore all’Urbanistica ha ribadito come “il Pums aiuta a costruire la città che vogliamo, anche attraverso l’utilizzo di mezzi alternativi come la bicicletta. Presuppone anche una riorganizzazione culturale”.

Il passaggio in commissione è la prima fase di un iter che prevede l’adozione da parte della Giunta, le osservazioni e infine l’approvazione da parte del Consiglio: “È una rivoluzione alla quale prestare attenzione – hanno sottolineato i due assessori – in una prospettiva di maggiore vivibilità ed integrazione con altri centri utilizzando anche i percorsi naturali”.

Il Pums, come illustrato da Tito e Riccardo Berti Nulli, rispettivamente progettista e ingegnere del piano, nasce dalla constatazione che il volume di auto in entrata ed uscita dal centro quotidianamente sia di 6500 veicoli, di cui il 20% in attraversamento, quindi evitabile con stanze di circolazione e bypass. Nella fascia oraria tra le 7.30 e le 8.30 oltre il 50% dei cittadini sceglie l’auto per fare meno di 4 km, concentrandosi nella circonvallazione e nel quadrante tra zona industriale Nord ed E45. Il vettore su cui Città di Castello potrebbe concentrarsi è la bicicletta, che nella prospettiva del Pums potrebbe diventare la scelta dell’11,8% dei tifernati in movimento dentro la città, oltre dieci volte in più dell’attuale 1,8%. Difficile incidere sui trasporti pubblici, su cui Carletti ha annunciato una rimodulazione per servire soprattutto da navetta tra frazioni e città, dove il bisogno di collegamento spesso è espresso da categorie senza alternativa privata.

L’incremento della bici a discapito dell’auto farebbe migliorare in modo consistente il bilancio ambientale con 35% in meno di monossido, meno 5% di Co2, meno 16 di polveri sottili. Il sistema di mobilità rivisitato e corretto dal Pums ha come orizzonte il 2030, un lasso compatibile con la realizzazione di opere come Piazza Burri (che cambierà il baricentro cittadino), il reperimento di risorse (chi ha Agenda Urbana e Pums godrà di una corsia agevolata finanziariamente) e un cambio di mentalità.

Le azioni per raggiungere gli obiettivi sono molte: la principale è rappresentata dalle piste ciclabili sicure per circa 50 km e in grado di collegare periferie a centro, segmento dove si concentra la disponibilità dei cittadini a lasciare l’auto in garage. Ma anche più postazioni di rastrelliere e una ciclostazione al Parco Langer. C’è poi la messa a punto di un sistema di trasporto intelligente, ripensando alcuni punti nel senso della fluidificazione come ad esempio in via Engels, zona industriale e quadrante di piazza Burri, in cui il prg colloca un nuovo hub turistico.

Rispetto alla sosta Berti Nulli ha precisato che numericamente i parcheggi non sarebbero insufficienti se venissero utilizzati i 230 posti del parcheggio ex Sogema e si mettesse in collegamento diretto il versante di Meltina con il versante di Piazza della Repubblica. Nel Pums si prospetta un incremento di circa 80 disponibilità tra Parcheggio Collesi e Ferri, con la possibilità di attivare un servizio di navetta dal parcheggio dello Stadio in caso di fabbisogni eccezionali. Nessuna variazione invece per le Ztl attuali, il sistema delle piazze e Corso Vittorio Emanuele, via San Florido e dei Casceri nella notte.

Mancini (Lega): “Il nuovo piano è un libro dei sogni. La E45, che qualcuno voleva autostrada, è all’oggi l’unico collegamento per noi. La situazione della viabilità interna è insostenibile. Sì alle piste ciclopedonali ma senza marciapiede rialzato”. Gasperi (M5S) ha chiesto il costo del Pums, che è di circa 35mila euro pagati dalla Regione Umbria sotto la voce Assistenza tecnica di Agenda Urbana, programma da oltre 4 milioni di euro della Ue, finanziati per 600mila euro dal Comune. Morini (Tiferno Insieme): “Per riqualificare il centro storico, nostro tallone d’Achille dal punto di vista della mobilità, questo deve essere a misura di famiglia e quindi dotato di un sistema di parcheggi efficiente. Stante le molte criticità del traffico, Piazza Burri, attrattore di flussi di tutte le modalità, corre il rischio di trasformarsi in una strozzatura”. Morani (Psi) ha espresso apprezzamento per le ipotesi del Pums, chiedendo una riflessione sulla viabilità della zona industriale in vista dell’apertura del nuovo centro commerciale.

Gli assessori Carletti e Cestini hanno ribadito l’apertura di una fase partecipativa ed un momento pubblico di presentazione a breve scadenza, affinchè si giunga ad una definizione del Pums “condivisa nelle modalità e negli obiettivi”.