Nella nuova proposta di legge sull’edilizia residenziale pubblica, presentata ieri in Giunta, verrebbe riconosciuto un maggiore punteggio alle famiglie che restano in graduatoria per più tempo, senza ricevere l’alloggio popolare. Franco Zaffini ha immediatamente espresso la sua soddisfazione, affermando che “secondo quanto annunciato dall’assessore Stefano Vinti, viene accolto quanto proposto con la nostra mozione, sulla quale mi auguro che sia presto il dibattito in Aula”. Definendo tutto ciò “un atto di buon senso” Zaffini ha precisato di non poter esprimere lo stesso compiacimento per quanto riguarda invece la previsione di norme più rigorose sui requisiti di cittadinanza, altro punto primario della sua mozione. “La stessa soddisfazione, purtroppo – afferma il consigliere regionale – non possiamo esprimerla per quanto riguarda le norme più rigorose sui requisiti di cittadinanza. Attualmente – spiega Zaffini – per presentare domanda per l’attribuzione di un alloggio popolare, occorre essere cittadini italiani oppure dell'Unione Europea o essere in regola con il permesso di soggiorno, tali requisiti però sono richiesti solo a chi formalmente è titolare della domanda, e non si estendono a tutto il nucleo familiare, dove, per nucleo familiare, si intende, non solo quello formato da parenti ed affini, ma anche da conviventi o coabitanti legati da rapporto di assistenza. Va da se – prosegue l'esponente di Fare Italia – che sollevare dall’obbligo di rispettare i requisiti di cittadinanza gli altri componenti del nucleo, equivale ad allargare le maglie di una partita, quella dell’edilizia residenziale, spesso ricettacolo di abusi e condizioni ai limiti della legalità e, in molti casi, oltre essi”. Zaffini, concludendo, si è detto preoccupato per le frequenti situazioni di illegalità, insistendo sulla necessità di salvaguardare i più deboli e tutti coloro ai quali spetta di diritto, dopo una lunga attesa, di una casa per la propria famiglia.