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Presentata Umbria Jazz 2017 | Anteprima a Norcia 1 e 2 luglio | L’ingorgo musicale umbro

“Un anno intenso ed importante, il 2017, per il sistema Umbria Jazz. Un sistema complesso, ormai, non un semplice festival: prima, la conclusione di Umbria Jazz Winter ad Orvieto l’1 Gennaio; poi, il ritorno a Terni per l’edizione numero zero di Primavera (14 – 17 Aprile) (CLICCA QUI); infine, il concerto di beneficienza di Pat Metheny ad Assisi il 4 Maggio preceduto dalla celebrazione dell’International Jazz Day il 30 Aprile.”

Inizia così, con le parole introduttive del vice presidente della Fondazione Stefano Mazzoni, la conferenza stampa di presentazione di Umbria Jazz 17 (Perugia, 7 – 16 Luglio).

Presenti a Palazzo Donini, la Presidente della Regione, Catiuscia Marini, il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, l’assessore alla cultura della Regione, Fernanda Cecchini e il Direttore Artistico di UJ, Carlo Pagnotta.  In sala la parlamentare Marina Sereni e molti degli sponsor della manifestazione.

Assente giustificato il Presidente della Fondazione Renzo Arbore, che in un videomessaggio ricorda ancora una volta come “Umbria Jazz è il miglior Festival del jazz d’Europa, forse del mondo, come dico io”, aggiungendo per concludere un divertente slogan“Ricordate, Umbria Jazz non è una Kermesse”.

“La presentazione– prosegue Mazzoni nella sua introduzione- avviene contestualmente ad un intenso lavoro organizzativo e di relazioni, in sinergia con la Regione, per concretizzare due importanti appuntamenti all’estero: Cina e Brasile, in programma tra Estate ed Autunno. Una ulteriore tappa dell’intensa attività internazionale di Umbria Jazz per promuovere il jazz italiano e il territorio, quanto mai utile ora per recuperare i danni, anche a livello turistico, lasciati dal terremoto. A questo riguardo, non meno importante è il progetto, in corso di definizione, di un week end di Umbria Jazz a Norcia per testimoniare ancora una volta come il festival ed il suo popolo siano vicini a quelle popolazioni.”

Ed è proprio sulla novità di Norcia che si consumerà un bel colpo di scena annunciato alla fine della presentazione del programma proprio da Carlo Pagnotta. Ma andiamo con ordine.

LO STATO DELL’ARTE

Il 2017 si chiuderà con la venticinquesima edizione di Umbria Jazz Winter, “che dovrà essere degna dell’anniversario e superare di slancio ogni polemica passata”, sostiene Mazzoni.

Intanto, è in avanzata fase di svolgimento l’iter legislativo per attribuire a Umbria Jazz lo status di manifestazione di interesse nazionale (CLICCA QUI), che rappresenta un importante riconoscimento non solo per il nostro festival ma anche, simbolicamente, per tutto il jazz italiano. Ne parleranno in conferenza stampa sia la presidente Marini  che la Parlamentare Marina Sereni, tra i firmatari della modifica di legge.

Umbria Jazz Perugia resta comunque il cuore di tutto il cartellone annuale. In linea con le ultime edizioni, quindi sostanzialmente invariata, è la formula, che prevede nella location principale, l’Arena Santa Giuliana, gli eventi di maggiore richiamo, dal rock al jazz. Nel teatro Morlacchi andranno in scena i concerti più specialistici, mentre una preziosa sezione di mezzogiorno sarà ospitata nel più prestigioso contenitore d’arte e di storia della città, la Galleria Nazionale dell’Umbria.

Intenso come sempre il programma di spettacoli all’aperto gratuiti, con una line up artisticamente in gran parte rinnovata rispetto agli ultimi anni. Ne’ poteva mancare la marching band: i Funk Off sono un tratto distintivo dell’identità del festival.

Umbria Jazz partecipa a tre importanti anniversari che segnano il 2017 del mondo del jazz: il centenario della nascita di Thelonious Monk, Ella Fitzgerald e Dizzy Gillespie, tutti nati nel 1917. Tre miti cui il festival dedica appositi concerti. Altri omaggi riguarderanno Celia Cruz, George Gershwin, i cantautori italiani tra cui Luigi Tenco, e ancora Fats Waller, Frank Zappa, Astor Piazzolla, Gil Evans.

Anche quest’anno parallelamente al festival si svolgono (è la trentaduesima volta) le clinics estive del Berklee di Boston che offrono agli iscritti oltre alla normale programmazione didattica anche due master clsss molto speciali con un maestro del sax, Steve Wilson, e della batteria, Lewis Nash.

L’attenzione che Umbria Jazz rivolge ai giovani è testimoniata anche dal Conad Contest riservato alle band emergenti e dal programma di esibizioni di studenti dei corsi di jazz del Conservatorio “Francesco Morlacchi” a cura dei loro docenti.  Le performance si tengono nell’Auditorium del Conservatorio.

Infine, in questa edizione uno spazio importante viene riservato a due giovani ma già collaudate formazioni, l’Orchestra da camera di Perugia e la neonata Umbria Jazz Orchestra.

LE CURIOSITÀ SUL PROGRAMMA

“Forse mai in passato una edizione di Umbria Jazz è stata così internazionale”, aggiunge ancora Mazzoni. Solo considerando i leader delle varie band, ci sono artisti che vengono da: Italia, Usa, Brasile, Cuba, Giappone, Colombia, Benin, Germania, Inghilterra, Polonia, Canada, Cile, Israele, Francia, Scozia, Austria, Malesia, Corea, Honduras, Cina, Turchia, Repubblica Ceca. Importante notare che per la prima volta arriva a Umbria Jazz una band interamente cinese, in rappresentanza del JZ Festival che si svolge a Shanghai.

The Art Of Duo- Formazione minimale, il duo, ma sempre di grande impatto. L’incontro-confronto-sintesi di due diverse sensibilità musicali simboleggia in modo semplice la complessa alchimia del jazz.

E così in questa edizione vedremo: Steve Wilson – Lewis Nash, Hiromi – Edmar Castaneda, Alessandro Lanzoni – Gabriele Evangelista, Paolo Fresu – Uri Caine, Vincent Peirani – Emile Parisien, Danilo Rea – Cristiana Pegoraro, Chucho Valdes – Gonzalo Rubalcaba, Kim Prevost – Bill Solley, Gabriele Mirabassi – Roberto Taufic.

Ce n’è per tutti i gusti: piano – piano, tromba – piano, arpa – piano, sax – batteria, clarinetto – chitarra, fisarmonica – sax, voce – chitarra, piano – contrabbasso.

L’altra metà del Jazz- A Umbria Jazz 17 ci sono ben due band di sole donne: Ladies! interpreti di un jazz moderno e internazionale, e Shake ‘Em Up Jazz Band, che si rifà direttamente alla tradizione di New Orleans.

In programma ci sono anche parecchie altre donne leader: Hiromi, Dee Dee Bridgewater, Angelique Kidjo, Linda Oh, Simona Molinari, Sugarpie, Kim Prevost, Cristiana Pegoraro,

LA GRANDE OCCASIONE

“Affidiamo a questa edizione di Umbria Jazz un compito davvero speciale: quello di dimostrare al mondo che l’Umbria è in perfetta forma, pronta ad accogliere al meglio non soltanto tutti gli appassionati di jazz che tradizionalmente partecipano agli eventi musicali, ma anche i tanti turisti che vorranno scegliere la nostra Regione”.

E’ questo il messaggio che la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, lancia in conferenza stampa.

“Umbria Jazz – ha sottolineato la presidente Marini – ci è stata sempre vicina, fin dallo scorso 24 agosto, con le sue iniziative a favore delle popolazioni colpite dal terremoto. Lo ha fatto con eventi di solidarietà e lo ha fatto con il cuore. Adesso gli chiediamo uno sforzo maggiore. Quello di aiutarci a far ripartire a pieno regime la nostra economia, soprattutto quella legata al turismo, al manifatturiero, all’enogastronomia ed all’ambiente, che, insieme alla cultura, rappresentano gli assi portanti del nostro tessuto regionale e che coinvolgono centinaia di piccole e medie imprese che, ormai da troppi mesi, soffrono anche a causa dei danni indiretti causati dagli eventi sismici. Umbria Jazz da sempre è una grande ambasciatrice della nostra Regione ed è la manifestazione che più di ogni altra è riuscita a far conoscere l’Umbria in tutti i continenti e dunque pensiamo che, in questo 2017, sia lo strumento migliore per poter portare di nuovo l’Umbria e le sue città, all’attenzione internazionale”. La presidente Marini ha poi concluso ringraziando la vicepresidente della Camera dei Deputati, Marina Sereni, per l’iniziativa di legge portata avanti, insieme a tutti i deputati di maggioranza e di minoranza dell’Umbria, per l’inserimento di Umbria Jazz nell’elenco delle grandi manifestazioni culturali nazionali che sono sostenute direttamente dal Ministero dei Beni culturali (un milione di euro la dotazione minima).

L’INGORGO MUSICALE UMBRO

Quando prende la parola Carlo Pagnotta, la platea si fa silenziosa ed attenta perchè si sa, il patron di UJ è pur sempre il vero mattatore, imprevedibile, di questa manifestazione. Pagnotta elenca i musicisti presenti, con particolare attenzione per i concerti in programma al Morlacchi e alla Sala Podiani dove gli artisti italiani, vecchie glorie come Gianni Cazzola o Enrico Intra e nuove leve come Alessandro Lanzoni e Gabriele Evangelista-Duo, avranno la massima attenzione da parte degli intenditori.

“Non possiamo sempre parlare per primo del Santa Giuliana dove ci sono i concerti anche di natura diversa”, le ormai iperdiscusse contaminazioni. “Noi le contaminazioni le facciamo dal 1987”, aggiunge Pagnotta con l’aria di chi la sa lunga. E poi l’affondo verso chi scimmiotta (evitiamo di chiederci a chi si riferisca anche se un sospetto ce l’abbiamo), “Il nostro è un festival jazz, il rock lo lasciamo fare ad altri.”. E poi ancora, “Quest’anno qualcuno ci dirà che manca il grande evento, come quello di Tony Bennett e Lady Gaga. Bene, se capitano noi li prendiamo, ci mancherebbe, ma quando non ci sono facciamo del Jazz di grande livello”.

Gira che ti rigira, Pagnotta è sempre all’erta su possibili obiezioni o polemiche che riguardino la composizione del programma in ordine alla natura musicale degli artisti. E allora siccome prevenire è meglio che curare, il patron di solito attacca per primo mettendo avanti l’esperienza pluridecennale della manifestazione a garanzia di ogni possibile discussione in merito. Excusatio non petita…

Del resto sembra che i n Umbria, mai come quest’anno, l’argomento sia di moda. Ne sanno qualcosa infatti anche al Festival dei Due Mondi (CLICCA QUI).

Poi con estrema “tenerezza”, il Direttore Artistico, nel momento in cui esalta ai presenti il valore degli artisti di scena al Santa Giuliana, si infila da solo in un corto circuito comunicativo, scatenando anche qualche sorriso divertito tra i presenti. Spiegando il concerto all’Arena di Brian Wilson, ex-leader dei Beach Boys eroi del Surf Rock anni’60, butta li con noncuranza, “Io non me ne intendo di Rock, ma per farvi capire, i Beach Boys senza Wilson sarebbe come dire i Police senza Sting. Ecco”. Poco prima aveva ricordato anche l’omaggio in programma ad UJ17 a Frank Zappa, noto genio di un genere musicale denominato “rock” (seppure ha anche composto suite per orchestra indimenticabili).

E così la domanda sorge spontanea, ma non era Umbria Jazz quella che lasciava agli altri il rock ?
Ma la vera bomba come sempre Carlo Pagnotta la sgancia un minuto pirima di chiudere la conferenza stampa. Al momento dei saluti finali mentre ai presenti viene distribuito un folder con tutto il programma stampato, il direttore artistico la butta li, “Sulla pagina in fondo trovate i prossimi appuntamenti. C’è Umbria Jazz Norcia 2018 ma non ci sono stampate le date…ecco le date ci sono invece e sono già per il 2017. L’1 e il 2 luglio prossimi avremo a Norcia due concerti, uno con i Funk Off e l’altro con Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana“. Bum, anzi Big Bang!

Non so a quanti dei presenti possa essere sfuggito a questo punto il maxi ingorgo musicale del mese di luglio in Umbria.
Premessa la assoluta valenza solidaristica dei due concerti  nursini, in quel periodo preciso infatti coesisteranno per più di 10 giorni, per amore o per forza, due delle più importanti manifestazioni umbre a vocazione nazionale e internazionale, il Festival dei Due Mondi di Spoleto e appunto Umbria Jazz. Era qualche anno che una sovrapposizione così spinta non accadeva e a nulla vale ormai recitare la solita solfa che il pubblico di Spoleto non è quello di Perugia e viceversa.

Con l’aggiunta in programma dei concerti di Norcia di UJ il 1 e il 2 luglio, salgono a 3 i weekend (giornate cruciali in termini di pubblico per questo tipo di manifestazioni) in cui gli eventi coesisteranno, senza contare naturalmente il resto della programmazione di entrambe le manifestazioni nei giorni feriali.

Dopo Norcia, si ricomincia il 7 luglio e si va avanti come gemelli siamesi fino al 16, giorno in cui ci sarà la chiusura di entrambe.
A nostro sommesso parere, una frescaccia mai vista. Ma scommettiamo anche che ci sarà qualche sapientone che ci spiegherà che la coesistenza è una occasione di scambio e di crescita. Urge una riflessione, sopratutto per scongiurare le tentazioni di competizione tra due manifestazioni che invece, come ricordato dalla presidente Marini, diventano “occasioni” di rilancio del territorio. Ben vengano tutte le possibili iniziative di entrambe in periodi diversi dalla consueta programmazione, ma vanno evitate come la peste sovrapposizioni così lunghe tra le due “non Kermesse”. Così il Presidente Arbore almeno è contento! Ma la questione è “vecchia assai” e forse i veri fuochi d’artificio ancora non li abbiamo visti.

Tutto il programma completo di Umbria Jazz 2017

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Foto: Tuttoggi.info (Carlo Vantaggioli)