Aprirà i battenti al pubblico domani (sabato 7 luglio), fino al 4 novembre, la grande mostra “Gubbio al tempo di Giotto. Tesori d’arte nella terra di Oderisi”. “E’ un progetto ambizioso che come amministrazione ho fortemente voluto, insieme all’assessore alla Cultura Augusto Ancillotti, un evento epocale come non si vedeva da tempo a Gubbio” ha commentato il sindaco Filippo Mario Stirati questa mattina durante la presentazione alla stampa.
E’ il frutto di un grande lavoro di squadra, alla cui riuscita hanno contribuito in molti. E’ un’operazione di grande rilievo scientifico e recupero di opere che ci restituisce l’immagine di una città di media grandezza ma di grande rilievo politico e culturale, a cavallo tra la fine ‘200 e primi del ‘300. Tre le diverse sedi coinvolte, dal Palazzo dei Consoli, al Museo Diocesano e infine al Palazzo Ducale. Dal passato prendono avvio anche operazioni attuali, poiché ‘l’intelligenza delle mani’ passa di testimone, con l’operazione di rifacimento delle pagine di Corali miniati, condotta da ‘Arte Libro unaluna’ con gli studenti del Polo Liceale ‘G. Mazzatinti’, perché solo alimentando il presente si fa vivere il passato
Il direttore del Polo Museale dell’Umbria Marco Pierini ha parlato di “coinvolgimento di tutta la regione e del fascino di esposizioni che pure di grande rigore scientifico, sono aperte alla godibilità di tutti gli appassionati”. Alberto Rossetti, direttore di ‘Civita’, organismo nazionale che cura l’organizzazione, ha parlato di straordinaria cooperazione tra soggetti e istituzione che ha portato alla scelta del biglietto unico per le tre mostre: “Esemplare anche la capacità di intercettare piccole sponsorizzazioni che hanno permesso il restauro di tante opere e hanno contribuito al coivolgimento attivo della comunità”. Per i sostenitori economici ha parlato, infine, il presidente della BCC Umbria – Banca Credito Cooperativo Palmiro Giovagnola, che a sua volta ha ringraziato gli organizzatori per la bella opportunità e si è dichiaratato onorato di far parte del progetto.
Curata da Giordana Benazzi, Elvio Lunghi ed Enrica Neri Lusanna, la mostra ripercorrerà la vicende storiche e artistiche tra la fine del ‘200 e la seconda metà del ‘300, periodo in cui la Città di Pietra fu particolarmente attiva in campo artistico e non solo. Come detto saranno tre le sedi espositive, per la prima volta unite da un unico biglietto: Palazzo dei Consoli, Museo Diocesano e Palazzo Ducale. Pitture su tavola, sculture, miniature e documenti risalenti all’epoca di Giotto saranno al centro dell’esposizione per un totale di circa 80 opere, provenienti dal rilevante patrimonio artistico eugubino ma anche da fuori regione. La mostra intende fornire, tramite un percorso fino alla seconda metà del Trecento, con un approccio metodologico interdisciplinare, nuove proposte interpretative su Guido di Oderisi, il Maestro Espressionista di Santa Chiara, Palmerino di Guido, Guiduccio Palmerucci.
Dopo la presentazione odierna di stamani nella Sala degli Stemmi di Palazzo Pretorio in piazza Grande, è seguita la visita ai luoghi della mostra, alla presenza dei curatori. Alle ore 18 di oggi, nella Sala Trecentesca, si terrà una presentazione allargata a invitati e sponsor e seguirà anche in questo caso la visita al percorso completo, sempre con i curatori.