Si potrà uscire dallo studio del proprio medico o dello specialista con in tasca già prenotazione dell’esame. E’ una delle novità introdotte dalla Regione Umbria per abbattere le liste d’attesa, problema che si trascina da anni, aumentato con la pandemia quando buona parte delle strutture sanitarie sono state impiegate per la lotta al Covid.
Le novità riguardano i percorsi di valutazione dei medici e di prenotazione da parte dei cittadini. E si accompagnano ovviamente alle azioni volte a migliorare la “produttività”, cioè il numero delle prestazioni che possono assicurare Aziende ospedaliere e Asl.
I nuovi percorsi sono stati illustrati dall’assessore Luca Coletto e dal direttore generale Massimo D’Angelo.
L’obiettivo è quello di assicurare la presa in carico del paziente, evitando il ping-pong tra lo specialista, il suo medico di base e il Cup.
Con lo Smart Cup il paziente già nello studio del proprio medico riceve la prenotazione tramite sms per la visita o l’esame diagnostico. Esattamente come avveniva con i tamponi Covid. Per cambiare eventualmente appuntamento ci si può recare in farmacia, altrimenti non serve recarsi al Cup.
Nella fase sperimentale, sono tate prescritte 10.573 ricette con questo sistema. Il 65% delle prenotazioni è andato a buon fine; il 7% è finito in percorso di tutela, in genere l’80% prenotati con rispetto tempi RAO.
Una sperimentazione che proseguirà fino alla fine di marzo 2023, per poi entrare a regime in caso di esito positivo.
Lo stesso avviene nel caso di presa in carico da parte dello specialista (1 milione 41mila le visite specialistiche effettuate in Umbria nel 2021). Il medico specialista prenota direttamente la prestazione. All’esito della quale prescrivere un ulteriore approfondimento o programmare la la visita di controllo. Senza che l’utente entri in lista d’attesa, evitando quindi che torni dal medico di medicina generale.
Nel caso si richiedano più prestazioni, la presa in carico avviene da parte delle Piastre ambulatoriali, che prenotano, tramite l’operatore di Punto Zero, più visite prescritte dal medico, già fuori dalla stanza ambulatoriale.
Da gennaio 180mila cittadini non hanno dovuto accedere alle strutture per prenotare.
Una settimana prima della visita arriva l’allert via sms, per tutte le tipologie di prenotazioni. A questo punto si può anche modificare l’appuntamento.
Un percorso parallelo che si affianca alle liste d’attesa vere e proprie.
L’assessore Coletto si è detto soddisfatto del nuovo approccio, che ha già fatto scendere da 280mila a 160mila le prestazioni inserite in lista d’attesa. Grazie anche al Punto Zero, entrata in tutte le agende pubbliche e private.
Da luglio ad oggi coloro che finiscono nei percorsi di tutela, perché non evasi, sono passati da 74mila a 59mila.
Le urgenze sono state evase al 90% nei tempi previsti, nel rispetto dello standard nazionale. Pur migliorate del 10%, sono invece ancora sotto la media nazionale le prestazioni brevi e programmate.
Le prestazioni rimaste indietro riguardano quelle cardiologiche, endoscopiche e della radiologia. Ed è su queste che si vuole incidere, aumentando sia i percorsi e l’appropriatezza delle prenotazioni, ma anche la produttività delle strutture sanitarie. Mantenendo ovviamente la priorità per le prestazioni urgenti e quelle legate ai tempi brevi imposti dalla malattia.