Lu. Bi.
È l'assessore allo Sport, Renato Bartolini, la vittima di una tentata truffa che la scorsa settimana ha visto coinvolto il nome del politico ternano. A quanto riferito dalla Polizia, un 56enne ternano, ha prenotato infatti un megapranzo in un ristorante cinese per 60 persone a nome di Bartolini, per sfruttare il ruolo istituzionale dell'assessore e rendere la truffa più credibile. Prima del pranzo, il truffatore si è recato presso il ristorante e una volta consultata la carta dei vini ha avanzato delle critiche alla cantina offerta dal ristorante, cercando di convincerlo a rivolgersi direttamente a lui per una fornitura di buone bottiglie. Il proprietario del locale, all'inizio sconcertato, si è poi lasciato convincere dal 56enne ternano che ha addirittura inscenato delle finte telefonate in cui un complice si fingeva proprio l'assessore. A quel punto il ristoratore ha chiuso un 'accordo' da circa 500 euro per un fornitura che che il ristoratore avrebbe poi fatturato allo stesso comune di Terni. E qui la truffa: il titolare avrebbe dovuto anticipare i 500 euro al finto emissario del politico che avrebbe dovuto acquistare la partita di vino per poi farla trovare al ristorante in tempo per il pranzo. Fin troppo evidente che quei soldi non sarebbero stati spesi in bevande. Qualche dubbio il ristoratore deve averlo avuto e così ha deciso di recarsi direttamente presso la segreteria del vicesindaco per consegnare il denaro. Dove, ovviamente, nessuno sapeva niente della faccenda. Immediatamente il cinese si è recato alla Polizia per sporgere denuncia. Una decisione che di lì a poco ha preso anche l'assessore, informato nel frattempo del tentativo di truffa. “Ero completamente all'oscuro di tutto – ha detto Bartolini a TO® – appena mi sono reso conto che c'era qualcosa che non andava mi sono subito rivolto alle forze dell'ordine per tutelare me e il ristoratore”.
Nel giro di poche ore gli agenti della Digos sono riusciti a risalire al 56enne ternano, già noto per reati contro il patrimonio, l’hanno denunciato in stato di libertà per tentativo di truffa e sostituzione continuata di persona. Il truffatore dovrà inoltre pagare il conto del pranzo prenotato al ristoratore.
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