Perugia

Prende il “volo” il Polo di Formazione Aeronautica | La “santa alleanza” trasversale della politica

Passa dunque le forche caudine del voto in Consiglio comunale a Perugia, la discussa pratica edilizia (variante al PRG) per la creazione di un Polo dì formazione aeronautica (cosidetta Scuola di volo) da realizzarsi su una superficie di poco meno di 50mila metri quadrati all’interno dell’area dell’Aeroporto dell’Umbria San Francesco d’Assisi.

Voto favorevole della maggioranza del consiglio comunale di Perugia e discussioni accese sull’opportunità o meno di questa maxi operazione dove il cemento sembra essere uno degli elementi principali della discussione, creando anche strane alleanze all’interno del Consiglio.

La richiesta di sospensione

In avvio di seduta del Consiglio comunale, che si è tenuto ieri 11 maggio, è stata fatta, in extrema ratio, la richiesta di sospensione dell’atto da parte della capogruppo M5S Francesca Tizi, per un ulteriore approfondimento in commissione.

Secondo la consigliera pentastellata, infatti, nella procedura seguita dal progetto vi sono state irregolarità e criticità che non permettono ai consiglieri di avere una piena consapevolezza di ciò che vanno a votare. “Resterò presente alla votazioneha spiegato Tizima non parteciperò al voto per protesta, in quanto non sono stata messa in condizione di esprimere un voto consapevole. Per questo, chiedo formalmente che l’atto sia rinviato in commissione.

La non partecipazione al voto è stato annunciato anche dalla consigliera M5S Morbello, per le stesse ragioni indicate dalla sua capogruppo.

Stessa richiesta anche da parte della capogruppo Blu Renda, che ha sollevato alcune criticità rispetto alla relazione tecnica urbanistica, a suo avviso incompleta, e alla non rispondenza della procedura all’art. 3 comma 4 del DPR 382/94.

Mozione respinta

Per la cronaca al momento del voto la mozione di rinvio della consigliera Tizi, è stata respinta con 20 voti contrari (maggioranza), 11 favorevoli (i consiglieri Pd, Idee Persone Peruia e M5S) e 1 astensione (Giubilei).

Al contrario, sia il presidente del Consiglio Arcudi, che la presidente della III Commissione Casaioli hanno ribadito la correttezza e la completezza della discussione sia in termini di audizioni che della documentazione a disposizione dei consiglieri. “Dagli approfondimenti fatti ha spiegato Arcudigli uffici garantiscono che l’iter amministrativo della pratica nelle tre commissioni e nella valutazione complessiva è stato svolto correttamente”.

La discussione sulla variante

Quindi via libera alla discussione in Assemblea del Progetto per la realizzazione di polo di formazione aeronautica in variante al PRG. Delega per partecipazione in conferenza di servizi ai sensi dell’ art. 3 del D.P.R. 383/1994, illustrata dalla stessa presidente della III Commissione Casaioli, che ha anche ricordato come la stessa sia stata licenziata con 13 voti a favore e due astenuti.

“Nell’attoha ricordato Casaioli – si evidenzia che la società “19-01 Holding s.r.l.” ha presentato alla S.A.S.E. (gestore) e all’ENAC un progetto per la realizzazione e la gestione di un “polo di formazione professionale a vocazione aeronautica”, presso l’Aeroporto “San Francesco d’Assisi”. Il progetto ricade nella parte occidentale del sedime aeroportuale ed interessa un’area pianeggiante di circa 10 ettari posta a nord dell’aerostazione. E’ prevista la realizzazione di nove edifici principali aventi una superficie utile totale di circa mq 46.500. Un giudizio positivo di compatibilità ambientale è stato espresso dal Ministro dell’Ambiente nel 2001”.

Le contestazioni

Nei giorni scorsi erano emersi diversi appunti sulla questione specifica del placet di ENAC al progetto e sulla consistenza finanziaria della società proponente, sia in senso favorevole che ovviamente contrario.

Senza girare troppo il coltello nella piaga basterebbe ricordare come pratiche “studiate per 6 mesi “ (su Fly Volare lo spiegò alla stampa stupefatta il Presidente SASE Cesaretti in persona), siano poi finite in un contenzioso dal vago sapore della beffa o della turlupinatura vera e propria ai danni, prima di tutto, dei contribuenti umbri. Mancherebbero ancora all’appello 250mila euro di cui non si sa più nulla.

Nel dibattito che ne è seguito, la capogruppo di Italia Viva, Emanuela Mori, ha sottolineato che se, da un lato, il progetto potrebbe rappresentare un ottimo volano economico per il territorio, bisogna tuttavia ammettere che ai consiglieri viene richiesta una fiducia illimitata, senza chiarezza né completezza di informazioni. Mori ha espresso scetticismo rispetto al piano industriale e ha ribadito la necessità di maggiori approfondimenti, annunciando un ricorso alla V Commissione Controllo e garanzia sul tema. Ha, quindi, annunciato la sua astensione in sede di votazione della pratica.

Dal canto suo, la capogruppo Blu Renda ha ribadito l’impossibilità anche per lei di votare a favore del progetto a causa della tante domande rimaste senza risposta. “Oggi – ha ricordato – il settore del volo è in forte crisi e lo sarà ancora di più in futuro, per cui sarebbe stato opportuno rivedere il piano industriale. Senza certezze -ha concluso, annunciando la sua astensione- rischiamo di avere l’ennesima cattedrale nel deserto.”

La “Santa Alleanza”

Voti favorevoli al progetto invece dal PD, Progetto Perugia, e Fratelli d’Italia. Al termine, la pratica è stata approvata con 28 voti a favore (gruppi di maggioranza e centro-sinistra), 2 astenuti (Renda e Mori), mentre la capogruppo M5S Tizi, pur presente, non ha votato e la sua collega Morbello non ha partecipato al voto, uscendo virtualmente dalla seduta.

Un fatto è certo, quando si parla di aeroporto, nella nostra regione, la cautela è d’obbligo tanto che non è più così strano che politicamente si formi una “santa alleanza” trasversale della sinistra che vota con la destra un provvedimento che produce, de facto, un enorme interesse economico. Settanta milioni di euro in ballo.

Ed è proprio l’interesse economico, il punto su cui la consigliera Renda di Blu, concentra le sue attenzioni durante la discussione in Consiglio e che vale la pena in conclusione di riportare in dettaglio:

Le società che dovrebbero fare questo investimento da 75 milioni la Mondo Volo e la Holding 01 risultano inattive e con un esiguo capitale sociale. Mi chiedo, perchè il Dr. Sacchetti, amministratore delegato della Mondovolo, non rende noto a questa istituzione quali sono gli investitori dietro questa operazione. Chiedo come può fare una domanda a Cassa Depositi e Prestiti senza avere chiarezza sugli investitori. Noi non siamo i suoi amici che incontra al bar a cui racconta il progetto, siamo un istituzione, siamo il Consiglio Comunale del capoluogo di regione.

Vorrei far presente che se ci fossero operazioni poco chiare dietro, la SASE rischierebbe di essere interdetta e il nostro aeroporto rischierebbe la chiusura.

Il protocollo d’intesa su cui poggia tutta l’operazione che si può scaricare sul sito del ministero risulta firmato solo da Sase. Il gruppo BLU ha chiesto più volte una copia firmata da Enac e non ci è stata fornita. Mi chiedo dunque se esista? .

Ecco, magari stavolta sarebbe il caso di non studiare per 6 mesi la pratica, ma di affrettarsi perché in ballo non ci sono più solo 500mila euro, come nella vicenda di Fly Volare (che sono pur sempre moltissimi soldi), ma oltre 70 milioni di euro e la reputazione di una intera classe politica. Senza contare il rischio chiusura dello scalo aeroportuale.