Si è tenuto questa mattina, 10 luglio, al Teatro Caio Melisso-Spazio Carla Fendi, il tradizionale appuntamento festivaliero con il Premio Fondazione Carla Fendi. Giunto ormai alla V^ edizione, il premio viene come sempre preceduto da un momento di spettacolo quasi sempre legato a temi della ricerca storica e culturale del teatro. Anche in questa edizione si è appositamente ideata una perfomance tra contemporaneo e ardite elaborazioni barocche. Tre diversi momenti tra coralità, danza e canto dal titolo Cangianze: l’inganno del Barocco.
Tomaso Montanari ha introdotto la performance raccontando l’ambiguità del Barocco e la sua presenza nell’arte nel corso dei secoli con un excursus dal poeta Giovan Battista Marino, a Gian Lorenzo Bernini e allo scrittore Carlo Emilio Gadda, fino ad arrivare a citare le scene estrose e di fortissimo impatto di Arancia Meccanica e Quentin Tarantino.
La vocalità classica dei Pueri Cantores della Cappella Sistina. Anima giovane, propulsiva e vero fiore all’occhiello dell’intero coro, i Pueri Cantores tengono viva una tradizione che, se pur con varie interruzioni, dura ormai da 15 secoli, contribuendo alla valorizzazione di un patrimonio musicale unico nel suo genere. In questa performance il coro dialoga con le parole del poeta Giuseppe Manfridi su musica di Samuel Barber, il celebre Adagio per Archi.
Versatilità di grandi solisti che “illudono” con impreviste apparenze. La Escuela Nacional de Ballet di Cuba, il meglio delle tradizioni accademiche europee e americane declinate con la vitalità e la musicalità tipiche della Isla Grande; in contrapposizione con la musica barocca di Gian Battista Lulli. In scena tre ballerini che mettono in mostra la ottima capacità di esecuzione classica.
Ed infine una voce senza confini e limitazioni. Maestria oltre il tempo del controtenore Max Emanuele Cencic, una tra le più importanti figure nella riscoperta della musica del XVIII secolo; accompagnato dal complesso barocco Il Pomo d’Oro.
Cangianze appunto, come mutevolezza e contemporanea riscrittura di Teatro Barocco. O “dell’inganno”. Il tutto come sempre sotto la sapiente regia di Quirino Conti, ormai abituè del Caio Melisso- Spazio Carla Fendi.
Subito dopo la performance, si è tenuta la presentazione della V^ edizione del Premio Fondazione Carla Fendi, condotta da Piera De Tassis, Presidente della Fondazione Cinema per Roma. Il Premio, un planisfero di ceramica simbolo dell’abbraccio delle culture, opera dell’artista Sandro Chia che ogni anno propone una diversa interpretazione, è stato consegnato a Sir Antonio Pappano che tanto ha contribuito alla cultura musicale in tutto il mondo con incarichi prestigiosi quali Music Director della Royal Opera House – Covent Garden (dal 2002) e Direttore dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (dal 2005).
Antonio Pappano ha ringraziato rievocando come è nato il suo amore per la musica e ricordando suo padre, Pasquale Pappano, che tanto ha contribuito in questa sua passione.
Chiudono la cerimonia di premiazione Giorgio Ferrara, Direttore del Festival, il Sindaco Fabrizio Cardarelli, Presidente della Fondazione Festival dei 2Mondi Spoleto, e tutti gli artisti dello spettacolo Cangianze: l’inganno del Barocco insieme per una foto di gruppo. Carla Fendi, chiamata sul palco, con grande commozione ha ringraziato il pubblico per essere venuto ad onorare gli artisti sia al Chiostro di Sant’Eufemia che al teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi e ha concluso entusiasta “Evviva il Festival di Spoleto!”
Foto: Tuttoggi.info (Carlo Vantaggioli)
(Modificato 11-07)