Città di Castello

Prefetto e sindaco per la prima volta nel monastero di clausura di Santa Veronica

Per la prima volta in quasi 400 anni un prefetto e un sindaco hanno varcato insieme la soglia del monastero di clausura di Santa Veronica Giuliani, a Città di Castello. E’ l’appuntamento con la storia di cui sono stati protagonisti stamattina (mercoledì 5 febbraio) il prefetto di Perugia Claudio Sgaraglia e il primo cittadino tifernate Luciano Bacchetta, che hanno fatto visita alle otto monache dell’ordine delle Clarisse Cappuccine, guidate dalla badessa madre Giovanna.

L’incontro era stato promesso dal rappresentante territoriale del Governo, che aveva manifestato la curiosità di conoscere le suore, salite alla ribalta internazionale sull’onda del clamore mediatico generato dalla pubblicazione del calendario di clausura che, per iniziativa dell’associazione ‘Le Rose di Gerico’, ha immortalato per la prima volta i luoghi di preghiera del monastero di Santa Veronica.

Accolti dalle monache, sindaco e prefetto hanno visitato il monastero fondato nel 1643 da monsignor Giovanni Maria Cuccioli, un luogo aperto all’esterno solo sporadicamente, dove le religiose si dedicano a vita interamente contemplativa, secondo la regola di santa Chiara d’Assisi. Ad accompagnarli c’erano il parroco di Santa Maria delle Grazie don Andrea Czortek, il direttore dell’ufficio diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici Gian Franco Scarabottini, il collaboratore parrocchiale di Santa Maria Maggiore don Nicola Testamigna e per l’associazione Le Rose di Gerico, che cura l’accoglienza dei pellegrini nei luoghi di Santa Veronica, la presidente Angelica Lombardo e Claudio Tomassucci.

Nel chiostro, dal quale si scorge la cella di Santa Veronica Giuliani, le monache hanno raccontato la quotidianità della vita di clausura, testimoniando la propria vocazione, insieme alla riconoscenza per l’opportunità di incontrare i rappresentanti istituzionali, con i quali si sono intrattenute con particolare piacere, anche all’interno del piccolo museo che custodisce i ricordi di Santa Veronica e della beata Flórida Cèvoli.

Abbiamo incontrato monache di una simpatia e di una semplicità straordinarie, dalle quali dobbiamo prendere esempio per la capacità di vivere in prima persona e di trasmettere valori di unità e solidarietà”, ha dichiarato Sgaraglia, nel sottolineare con apprezzamento l’iniziativa del calendario di clausura, “un’idea importante e geniale, dalla quale è venuto un contributo davvero rilevante a far conoscere ciò che di bello abbiamo in Umbria”.

Sgaraglia è stato il primo prefetto in assoluto a entrare nel monastero, mentre il sindaco lo ha già fatto occasionalmente per le cerimonie religiose. “Questa di oggi è una bellissima opportunità per sottolineare la vicinanza e l’attenzione delle istituzioni alla vita consacrata alla fede che conducono le monache di clausura ed è un viatico importante per rafforzare il legame profondo con la comunità tifernate”, ha affermato Bacchetta, che ha ringraziato il prefetto “per la grande disponibilità che dimostra costantemente verso la città”. “Con molta gioia continuiamo la tradizione religiosa del monastero e siamo onorate della visita di prefetto e sindaco, perché è importante testimoniare la nostra scelta di vita – ha commentato madre GiovannaNoi siamo nella chiesa come testimonianza di sobrietà, semplicità e preghiera e, anche se oggi qui siamo meno di un tempo, la nostra forza è nella testimonianza di Dio, che siamo felici di continuare in tutte le occasioni e con tutte le possibilità che possiamo avere”.