di Ada Spadoni Urbani (*)
Siamo di nuovo ai precari assunti in base alla legge 61/1998 dal Comune di Nocera Umbra, per seguire prima l’emergenza e poi la ricostruzione post sisma.
Attraverso una interrogazione rivolta al Ministro dell’Interno, in quanto competente in materia di Protezione civile, ho chiesto una iniziativa governativa sulla Regione dell’Umbria per concludere, con la definitiva assunzione, la drammatica situazione degli ultimi dipendenti,impiegati con la legge per la ricostruzione che non sono stati ancora stabilizzati. Non voglio pensare a indisponibilità da parte della Regione perché il Comune di Nocera Umbra dove prestano servizio costoro, ha una guida di centro destra, anche perché nemmeno nei cinque anni di amministrazione di sinistra ,si sono visti barlumi di risoluzione del problema. Fatto sta che quei tecnici del comune più colpito dall’evento calamitoso, alla fine del lavoro di ricostruzione, si trovano ancora, buoni ultimi, con tredici anni di più ed il timore di perdere il lavoro. Costoro, assunti con contratti a tempo determinato, rinnovati fino ad oggi, sono gli unici ad essere rimasti precari tra tutti i seicento lavoratori assunti all’epoca nei comuni terremotati.
Ho cercato il coinvolgimento del Governo e quei colleghi senatori dell’Umbria sensibili al problema (Asciutti e Benedetti Valentini) perché è davvero incomprensibile la situazione di queste persone . A dicembre i loro contratti decadranno e la Regione, che ha avuto miliardi di vecchie lire e poi milioni di euro per gestire la ricostruzione, sembra non abbia stanziato nulla per la conferma di questi dipendenti di cui ha la piena responsabilità.
La situazione lavorativa, nel comprensorio di Nocera Umbra, è difficile e la perdita di trentotto posti di lavoro non sembra in alcun modo riassorbibile, vista la crisi anche di grandi industrie, come la Merloni. Per questo occorre che la Regione si faccia carico, non con promesse aleatorie, ma con proposte concrete, di un percorso di stabilizzazione. Ho dunque chiesto al Ministro dell’Interno di fornire tutto l’apporto possibile, anche in considerazione che la regione è territorio sismico, e che le competenze acquisite saranno senz’altro utili alla Protezione civile stessa.
(*) Senatrice PdL