L'assessore alla Caccia replica alle critiche della Lega e spiega le scelte su preapertura e specie in deroga
Mentre i presidenti delle associazioni venatorie regionali sono riuniti per discutere delle azioni a seguito dei disservizi lamentati da alcuni cacciatori a proposito dell’app conta-tortore utilizzata nella giornata di preapertura di sabato, l’assessore regionale alla Caccia, Roberto Morroni, interviene sulla vicenda, anche in risposta ai consiglieri della Lega Puletti, Mancini e Castellari che avevano raccolto tali lamentele.
“La web app – spiega Morroni – è stata monitorata dalle 6.15 del 2 settembre fino alla chiusura della giornata di preapertura senza che venissero riscontrati errori e disservizi, contrariamente a quanto affermato dai consiglieri sopra richiamati. In particolare, tutti gli alert previsti sono stati regolarmente visualizzati e non c’è stato alcun blocco del conteggio del carniere. Non risultano peraltro pervenute segnalazioni di disservizi o malfunzionamenti all’helpdesk di Puntozero che ha realizzato la web app. Nella giornata di sabato 2, risultano pervenute 8 telefonate riguardanti richieste di supporto nella procedura di login e lamentele sulla possibilità di inserire dati di prelievo prima dell’inizio della giornata di caccia prevista per le ore 6,15. Il blocco degli inserimenti, nella fase precedente l’orario d’inizio dell’attività di preapertura – precisa Morroni – è stato previsto, a partire da questo anno, per evitare inserimenti fittizi di abbattimenti al di fuori degli orari previsti”.
Le deroghe
Per quanto attiene la mancata deroga per le specie storno, tortora dal collare e piccione, lamentata dai tre esponenti della Lega, l’assessore ribadisce che “il prelievo in deroga in regime di attività venatoria di specie non cacciabili, come appunto lo storno, la tortora dal collare e il piccione di città è consentito dalla normativa vigente, per quanto attiene alle produzioni agricole, esclusivamente in caso di consistenti danni. Vale la pena ricordare, nel caso dei Columbidi (tortora dal collare e piccione di città), che negli ultimi cinque anni è stato accertato un danno medio alle produzioni agricole pari a 2.650 euro annui nell’intero territorio regionale, mentre per lo storno il danno medio annuo è stato di 13.500 euro che corrispondono rispettivamente allo 0,3 % e allo 1,4% dell’ammontare complessivo dei danni causati dalla fauna selvatica nella regione Umbria. Gli esigui danni denunciati – prosegue – non giustificano pertanto l’inserimento delle specie in questione all’interno del Calendario Venatorio. La materia potrà essere riconsiderata solo qualora si dovessero riscontrare danni in misura ben più consistente”.
Colombo di città e storno
Tuttavia l’Assessorato regionale, ricorda Morroni, si è comunque attivato riuscendo ad acquisire tutte le necessarie autorizzazioni per consentire il prelievo del colombo di città e dello storno in regime di controllo.
La Giunta regionale, prosegue la nota, “si è sempre mossa nell’alveo della normativa vigente, “adottando Calendari venatori solidi in grado di resistere a eventuali ricorsi come ha dimostrato anche l’esperienza dello scorso anno”.
Le tortore
“Inoltre, mi permetto di ricordare ai consiglieri regionali protagonisti delle polemiche di questi giorni – replica Morroni – che, ai sensi del Piano di gestione nazionale della tortora selvatica, il carniere deve essere calcolato sulla base dei dati di prelievo e non facendo riferimento a censimenti”. Aspetto, questo, invocato, sinora invano, da alcune associazioni venatorie, che chiedono di rivedere la procedura a livello nazionale.
“L’app consente di svolgere la preapertura”
Morroni evidenzia poi come all’app, al momento, non ci fosse alternative: “Vale la pena sottolineare, ancora una volta, che l’uso della web app è una modalità che permette di svolgere la preapertura essendo coerente con quanto prescritto dal Piano di gestione nazionale e la presenza della copertura della rete è da ritenere elemento indispensabile per l’esercizio della preapertura in questione, in quanto solo l’utilizzo della web app garantisce di segnare in tempo reale i capi abbattuti non superando i limiti di carniere stabiliti nel rispetto del Piano nazionale di gestione della tortora selvatica”.
Il tesserino venatorio digitale
“Il tesserino venatorio digitale – informa – sostituirà gradualmente quello cartaceo e consentirà l’inserimento dei dati anche in zone prive di segnale, fermo restando che i dati inseriti verranno poi caricati nel tesserino solo in presenza di segnale. Pertanto, viste le considerazioni sopra esposte, il tesserino venatorio digitale non potrà sostituire la web app per il conteggio dei carnieri della tortora selvatica nelle giornate di preapertura”.
Morroni conclude ricordando ai tre consiglieri regionali che “le decisioni assunte dalla Giunta regionale in materia di preapertura, così come di Calendario venatorio, sono state discusse e definite con il consenso unanime delle associazioni venatorie”.