Un Natale particolarmente triste, quello di quest’anno, in occasione del quale sono emersi chiaramente i valori sui quali la comunità ternana si radica; cittadini, autorità laiche ed ecclesiastiche, infatti, si sono adoperati con fervida sollecitudine affinché un barlume di speranza scaldasse i cuori delle persone sofferenti, malate o in difficoltà economiche.
Una nota di colore, in questo momento di solitudine e sconforto, arriva innanzitutto da Monsignor Giuseppe Piemontese, Vescovo della diocesi di Terni-Narni-Amelia, il quale, non potendo condividere il tradizionale pranzo di Natale in episcopio con i più soli e bisognosi, a causa del protrarsi della situazione emergenziale, ha, comunque, voluto far sentire la sua vicinanza e quella di tutta la comunità ecclesiastica.
Il 23 dicembre, in cattedrale, a Terni, ha avuto luogo un incontro con le famiglie economicamente disagiate, in molti casi già assistite dalle associazioni caritative della diocesi, in occasione del quale Piemontese ha inteso donare a circa 150 persone gli alimenti per la cena della Vigilia e per il pranzo di Natale.
Il vescovo ha, infine, salutato i presenti e fatto loro gli auguri con tono di speranza: “Viviamo tutti momenti difficili, alcuni in modo grave a causa della malattia e della sofferenza fisica e morale, ma non dobbiamo disperare perché abbiamo la luce del Natale che porta pace e amore”.
Presente alla preghiera del Vescovo anche il Sindaco di Terni, Latini, che ha rammentato quanto sia rilevante la tradizione di ritrovarsi insieme per il Natale: “Anche in questo difficile momento, con cui tutti si stanno confrontando, è importante che la speranza guidi le persone. La Chiesa è stata sempre un punto di riferimento nelle difficoltà. È importante e bello sapere che ci sono persone che fanno di tutto per gli altri. Tutti hanno bisogno di sentire il calore della solidarietà”.
All’iniziativa del pranzo di Natale hanno collaborato, con aiuti economici e alimenti, davvero in tanti: il Lions Club San Valentino di Terni, la Banca Popolare di Milano, l’All Food, l’Ast, la Cosp Tecno service, il salumificio Farinelli, Morelli e Sabatini della parrocchia di Sangemini, la Casa della Frutta, la parrocchia di Campitelli e le Acli provinciali che hanno offerto doni per i bambini. A loro il plauso di tutta la città di Terni per lo sforzo profuso, nonostante questo momento di acuta crisi economica.
In questo contesto assume particolare rilievo il progetto “Vicini col cuore”, promosso dal Questore, Roberto Massucci, e nato dalla collaborazione fra la Caritas, l’associazione San Martino e la Questura di Terni .
Il 25 dicembre sei poliziotti, con tre auto della Polizia di Stato, e tre poliziotti in congedo si sono impegnati a consegnare il pranzo di Natale a ben 14 nuclei familiari, individuati dall’Associazione San Martino e dalle Caritas Parrocchiali, tra Terni e Amelia. Meritorio l’impegno della direttrice della mensa San Valentino, situata presso la sede della Caritas diocesana, Fernanda Scimmi, che si è occupata in prima persona delle operazioni riguardanti la preparazione dei 58 pasti. Un gesto di grande umanità da parte della direttrice, che, commossa, dichiara di aver vissuto un Natale semplice ed essenziale, in linea con lo “stile Caritas”.
Nell’ambito del progetto “Vicini col cuore” una particolare attenzione è stata rivolta ai più giovani. Tra i 58 destinatari del progetto, difatti, v’erano 28 bambini, ai quali l’Unicef di Terni ha destinato dei piccoli regali. Un aspetto significativo, questo, che mette in luce la volontà di fare qualcosa, in particolar modo a vantaggio di coloro che, forse, meriterebbero, più di tutti, di essere felici, tutelati, amati.
Al momento della partenza delle pattuglie della polizia di Stato, il 25 dicembre, erano presenti anche il capo di gabinetto, Dottor Taschetti, e il Questore di Terni, Roberto Massucci, il quale ha confessato di “aver vissuto un Natale fatto di solidarietà, di gesti semplici e, soprattutto fattivi”.
Ebbene, è proprio nella semplicità che si nasconde il cuore grande, lo spirito di solidarietà di quanti hanno avvertito la necessità e il desiderio di darsi da fare per gli altri. Un messaggio profondo, questo, scandito dalle sirene accese delle volanti che squillanti si apprestavano a lasciare la struttura della Caritas, traboccanti di cibo, ma soprattutto di allegria, pace e serenità.